Camp hard a Colere 21 e 22 marzo

Le vostre opinioni, domande sulla tecnica, il carving estremo, e eventi

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Alex
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Post by Alex » Wednesday 26 March 2008, 1:13

Pantans wrote: In poche parole è una tecnica che cerca la naturalezza dei gesti, elimina del tutti i movimenti innaturali, busti spezzati, prese di spigolo di anca ecc...Vuole il corpo sempre in asse con la tavola e che lavori come un ammortizzatore (Showa? :D ). "Muoversi molto" in questo senso, è la chiave di questa tecnica.
quindi se il busto non è spezzato vuol dire che si inclina con la tavola, e per lavorare come un ammortizzatore vuol dire che le gambe lavorano di push&pull :bravo:
raccontata in questo modo sembra un tecnica molto più affine alla tecnica EC rispetto alla tecnica più "classica" di cui si è spesso parlato...è giusta l'interpretazione?
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Pantans
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Post by Pantans » Wednesday 26 March 2008, 1:24

Alex wrote:
Pantans wrote: In poche parole è una tecnica che cerca la naturalezza dei gesti, elimina del tutti i movimenti innaturali, busti spezzati, prese di spigolo di anca ecc...Vuole il corpo sempre in asse con la tavola e che lavori come un ammortizzatore (Showa? :D ). "Muoversi molto" in questo senso, è la chiave di questa tecnica.
quindi se il busto non è spezzato vuol dire che si inclina con la tavola, e per lavorare come un ammortizzatore vuol dire che le gambe lavorano di push&pull :bravo:
raccontata in questo modo sembra un tecnica molto più affine alla tecnica EC rispetto alla tecnica più "classica" di cui si è spesso parlato...è giusta l'interpretazione?
Diciamo che qualcosina in comune c'è. Per esempio la posizione di base molto naturale. Però il piegamento avviene nella seconda metà di curva, non prima di iniziarla come nell'EC.
Sembrerà assurdo, ma la tecnica che utilizzano gli atleti nelle gare (che spesso è vista come limitativa) è proprio questa qui
:P
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Post by kurtsk8 » Wednesday 26 March 2008, 1:26

il movimento delle gambe e la pressione data alla lamina è molto importante come in ogni tecnica
ovviamente è bandita la controrotazione :x e le rotazioni del busto son differenti dal push and pull :)

:roll: correggetemi se straparlo
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Post by biont » Wednesday 26 March 2008, 7:34

no, non straparli,

non ci vuole la controrotazione sopratutto in uscita di curva e nemmeno nel busto che deve essere sempre in direzione dei piedi.

:D
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Post by H2O » Wednesday 26 March 2008, 11:33

Correggetemi se sbaglio e se ho capito male: potrebbe essere un supersintetico riassunto ma penso molto semplice per dare l'idea.

INIZIO CURVA: distensione (alleggerimento tavola), indirizzamento alla curva mediante rotazione ed inclinazione
FINE CURVA: compressione (piegamento)

In caso di esecuzione rapida ed in sequenza delle curve il movimento di piegamento/distensione puo' avvenire in maniera meno ampia (piu' rapida) lavorando maggiormente su inclinazione e sul "passaggio sotto (nel cambio)" della tavola.
No controrotazione e piedi/anche/spalle in linea.
Pietro
... sciare in pista è come nuotare in piscina, sciare in fuoripista è come farlo in mare aperto ...

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Post by Alex » Wednesday 26 March 2008, 12:33

Pantans wrote:
Alex wrote:
Pantans wrote: In poche parole è una tecnica che cerca la naturalezza dei gesti, elimina del tutti i movimenti innaturali, busti spezzati, prese di spigolo di anca ecc...Vuole il corpo sempre in asse con la tavola e che lavori come un ammortizzatore (Showa? :D ). "Muoversi molto" in questo senso, è la chiave di questa tecnica.
quindi se il busto non è spezzato vuol dire che si inclina con la tavola, e per lavorare come un ammortizzatore vuol dire che le gambe lavorano di push&pull :bravo:
raccontata in questo modo sembra un tecnica molto più affine alla tecnica EC rispetto alla tecnica più "classica" di cui si è spesso parlato...è giusta l'interpretazione?
Diciamo che qualcosina in comune c'è. Per esempio la posizione di base molto naturale. Però il piegamento avviene nella seconda metà di curva, non prima di iniziarla come nell'EC.
Sembrerà assurdo, ma la tecnica che utilizzano gli atleti nelle gare (che spesso è vista come limitativa) è proprio questa qui
:P
a questo punto mi viene da pensare che anche in ambito gare esistano diverse tecniche, perchè busto spezzato e frontale, senza rotazione sono alla base della tecnica utilizzata da molti atleti!
Però, a mio parere, la tecnica di un particolare stile non dovrebbe essere ispirata dalle gare piuttosto il contrario. Se esiste un stile, solo dopo nascono le competizioni per quel particolare stile e solo dopo si creano delle approssimazioni delle tecnica per ottimizzarne l'utilizzo in quel particolare campo d'applicazione cioè su di un tracciato che mediamente ha caratteristiche simili...cosa ne dite? sicuramente esistono atleti meno tecnici di altri ma più veloci, ci sono molti fattori che entrano in gioco durante una competizione, tra cui fattori emotivi e potenza fisica!
Ipotiziamo uno slalom gigante con due sistemi di valutazione: nel primo si utilizza il cronometro , mentre nel secondo una giuria che valuta lo stile come se fosse l'esecuzione di un tuffo...secondo me ci sarebbero campioni distinti per le due specialità :wink:
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Post by Pantans » Wednesday 26 March 2008, 13:56

Alex wrote: a questo punto mi viene da pensare che anche in ambito gare esistano diverse tecniche, perchè busto spezzato e frontale, senza rotazione sono alla base della tecnica utilizzata da molti atleti!
Sì, per quello che so, esistono alcune varianti che dipendono sia dal maestro che dall'atleta(un po' come avviene nel farsi il setup). In ogni caso ho conosciuto 2 persone (una del nord e una delle mie parti) che si stavano preparando per la selezione maestri e, bene o male, la tecnica che praticavano era molto simile tra di loro e simile anche a quella che ho visto utilizzare da Cesare Pisoni.
Sinceramente nelle gare non vedo busto completamente frontale, ma vedo il busto che segue sempre la direzione degli attacchi. Io per busto frontale intendo che guarda sempre la direzione di massima pendenza mentre le gambe si muovono sotto, facendo fare tutto alle anche e, da quel che ho capito, questa non è una buona cosa, perché il busto sta da una parte, le gambe dall'altra, ve lo immaginate un ammortizzatore fatto a "L"? Io me lo immagino ad "I"!
Quando parlavo di busti spezzati evidentemente sono stato poco preciso e chiedo venia. Intendevo dire che è inutile portare avanti il busto se non si effettua un buon movimento di gambe. Rimanere con le gambe rigide, seppur con una buona inclinazione della tavola, e spezzare di busto non va bene. Ovviamente, se si effettua un buon piegamento, è fisiologico andare a compensare un po' col busto in avanti cercando di centrare il peso, per evitare di cappottarsi. Questo è quello che vedo fare nelle gare.
Alex wrote: Però, a mio parere, la tecnica di un particolare stile non dovrebbe essere ispirata dalle gare piuttosto il contrario. Se esiste un stile, solo dopo nascono le competizioni per quel particolare stile e solo dopo si creano delle approssimazioni delle tecnica per ottimizzarne l'utilizzo in quel particolare campo d'applicazione cioè su di un tracciato che mediamente ha caratteristiche simili...cosa ne dite? sicuramente esistono atleti meno tecnici di altri ma più veloci, ci sono molti fattori che entrano in gioco durante una competizione, tra cui fattori emotivi e potenza fisica!
Ipotiziamo uno slalom gigante con due sistemi di valutazione: nel primo si utilizza il cronometro , mentre nel secondo una giuria che valuta lo stile come se fosse l'esecuzione di un tuffo...secondo me ci sarebbero campioni distinti per le due specialità :wink:
La faccenda è nata da questo. Gli atleti si allenano, gareggiano, alcuni diventano bravi, altri fortissimi.
Ad un gruppo di persone intelligenti viene l'idea:"perché non cerchiamo di capire cosa questi atleti fuori dal comune aggiungono alla tecnica di base (allo stile) che già conosciamo? Spesso è solo forza fisica e mentale ma a volte può essere anche una particolare modifica della tecnica a cui nessuno aveva mai pensato prima ma che l'atleta applica in maniera innata. In questo modo possiamo avere una tecnica sempre in continua evoluzione. Il concetto è guardare quelli più bravi di noi per vedere come fanno e migliorare via via la tecnica.
Per cui generazioni di nuovi maestri di snowboard vengono su con questa idea secondo me correttissima.

Il risultato sportivo è importante ma, per le persone normali che vanno da un maestro è altrettanto importante acquisire una tecnica concreta ed efficace che permetta loro di affrontare pendii di diversa difficoltà (pendenza, ghiaccio) avendo sempre il controllo della situazione.
Non riesco a pensare ad una gara di hard in cui si debba dare così tanto peso alla "bellezza" del gesto. Per me la tecnica hard deve essere efficace, più che bella (mia opinione personale). Fare delle belle carvate (non parlo di EC) su neve perfetta e su piste poco pendenti è relativamente facile, aggredire con sicurezza un muro e dominarlo è tutt'altra cosa. Il carver più spettacolare da vedere magari messo in situazioni critiche sbaglia clamorosamente! Ripeto, io scelgo l'efficacia del gesto. E se un atleta scende a forte velocità su una pista difficile e la domina, state pur certi che la tecnica che applica è efficace. :wink:

Vorrei sottolineare che queste sono solo mie opinioni della cosa e io non sono né un maestro né un atleta ma solo una persona appassionata :D

Ciao!
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Post by kurtsk8 » Wednesday 26 March 2008, 14:10

kurtsk8 wrote:...
la tecnica ... è stata codificata analizzando quella utilizzata dai migliori atleti di coppa del mondo ....
codifica = (viene fuori il perito informatico che in me 8) ) vedi come scendo i migliori atleti e prendi le caratteristiche comuni positive che possono essere applicabili a molti
prendi il tuo codice lo butti addosso ad un altro atleta e lui interpreta il codice in maniera consona al suo corpo per cercare di vincere :twisted:
lo stesso codice lo butti addosso a me io lo interpreto per scendere dalla pista Camoscio a San Simone :)
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Post by Alex » Wednesday 26 March 2008, 18:51

Pantans wrote: Il risultato sportivo è importante ma, per le persone normali che vanno da un maestro è altrettanto importante acquisire una tecnica concreta ed efficace che permetta loro di affrontare pendii di diversa difficoltà (pendenza, ghiaccio) avendo sempre il controllo della situazione.
Concordo ed è per questo che l'analizzare i campioni del mondo lo reputo eccessivo!
La tecnica l'hanno già inventata, oppure si tratta di uno stile innovativo come lo è l'ec, e quindi ora ne abbiamo un'altro da aggiungere all'elenco di tecniche :) è anche questo il bello dello snowboard!
In una tecnica c'è sempre l'efficacia, altrimenti non sarebbe definita tecnica :idea:
L'efficacia di una tecnica è in relazione allo scopo che ci si prefigge... se vuoi fare le porte da gigante nel minor tempo possibile ti serve la tecnica da gara e quindi è giusto analizzare un campione di quella disciplina se ha qualcosa di innovativo da insegnare! Se vuoi fare carving estremo giù da un muro o fare freeride ti serve un'altra tecnica...non sono la stessa :wink:
La tecnica che cerco io, come la maggior parte degli utenti del forum, è quella che mi permette di scendere come un geroglifico disegnato sulla neve, da una pista nera che abbia anche il 50% di pendenza , anche con la neve perfetta, e senza preoccuparmi del tempo di percorrenza, ma tracciando ogni curva come se fossi un compasso...non è facile, ci sono più di 200 appassionati che si allenano durante l'anno e poi si confrontano a zinal, e quando arrivano lì si rendono conto che forse non erano così bravi come credevano :wink:
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Post by papanz » Wednesday 26 March 2008, 19:01

Grande Alex!!!


Anche secondo me ogniuno deve cercare di imparare e padroneggiare la tecnica che gli permette di realizzare la surfata che ha sempre sognato...ovviamente non è sempre semplice poter mettere in pratica questo (non ditelo a me!)....poi secondo me è sempre cosa bella imparare le tecniche più disparate per poter cogliere gli aspetti positivi di esse....ovviamente essendo il forum dedicato all'EC, questa sarà la tecnica di cui si parlerà di più, ma l'importante è divertirsi quando si va in montagna, facendo ciò che ci piace di più : lasciare sulla neve la traccia del nostro passaggio!

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Post by kurtsk8 » Wednesday 26 March 2008, 20:26

Alex wrote:
Pantans wrote:....
Concordo ed è per questo che l'analizzare i campioni del mondo lo reputo eccessivo!
....
anche per il push and pull si analizzano i "campioni del mondo di Extremecarving" :bravo: anzi meglio son loro che te lo spiegano :D
bisogna sempre andare a prendere il meglio.....

o no :roll: :?:
:wink:
Alex wrote:...La tecnica l'hanno già inventata, oppure si tratta di uno stile innovativo come lo è l'ec, e quindi ora ne abbiamo un altro da aggiungere all'elenco di tecniche :) è anche questo il bello dello snowboard!...
lo snowboard è come il maiale non si butta via niente :lol:
anche il Push and Pull nella sua innovatività prende alcuni elementi da altre tecniche :bravo:

metti che quello che abbiamo visto al camp sia solo uno stile race evoluto ed evolvibile :) :wink:
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Post by Pantans » Wednesday 26 March 2008, 20:31

Alex wrote:
Pantans wrote: Il risultato sportivo è importante ma, per le persone normali che vanno da un maestro è altrettanto importante acquisire una tecnica concreta ed efficace che permetta loro di affrontare pendii di diversa difficoltà (pendenza, ghiaccio) avendo sempre il controllo della situazione.
Concordo ed è per questo che l'analizzare i campioni del mondo lo reputo eccessivo!
La tecnica l'hanno già inventata, oppure si tratta di uno stile innovativo come lo è l'ec, e quindi ora ne abbiamo un'altro da aggiungere all'elenco di tecniche :) è anche questo il bello dello snowboard!
In una tecnica c'è sempre l'efficacia, altrimenti non sarebbe definita tecnica :idea:
L'efficacia di una tecnica è in relazione allo scopo che ci si prefigge... se vuoi fare le porte da gigante nel minor tempo possibile ti serve la tecnica da gara e quindi è giusto analizzare un campione di quella disciplina se ha qualcosa di innovativo da insegnare! Se vuoi fare carving estremo giù da un muro o fare freeride ti serve un'altra tecnica...non sono la stessa :wink:
La tecnica che cerco io, come la maggior parte degli utenti del forum, è quella che mi permette di scendere come un geroglifico disegnato sulla neve, da una pista nera che abbia anche il 50% di pendenza , anche con la neve perfetta, e senza preoccuparmi del tempo di percorrenza, ma tracciando ogni curva come se fossi un compasso...non è facile, ci sono più di 200 appassionati che si allenano durante l'anno e poi si confrontano a zinal, e quando arrivano lì si rendono conto che forse non erano così bravi come credevano :wink:
Non vedo quale sia il problema nell'aggiornare una tecnica che già si conosce prendendo spunto da chi la padroneggia...perché parli di esagerazione? Ma ringraziamo Dio che avvenga questa cosa! Saremmo ancora all'età della pietra se non ci fosse lo "sviluppo della tecnica "in generale. Se devo migliorare in EC, guardo i migliori, Fivat, Rilliet, e se domani uno di loro trova il modo di migliorare tale tecnica sono tutt'orecchi...ma quale è il problema in questo???

Da quello che ho visto la tecnica cosiddetta "da gara" è applicabilissima in campo libero e, usata in questo modo non serve affatto a fare il tracciato in minor tempo. Anzi permette un controllo della tavola e della velocità di surfata assolutamente notevoli. Lo dico perché l'ho visto. Quando Pisoni interpretava una discesa , non vedevi mica un matto a 300 all'ora che sfrecciava tra la gente! Tutt'altro, pulizia, controllo, raggi stretti, larghi, adattamento a fondi diversi... insomma uno stile SECONDO ME armonico.
Quindi vedere tale tecnica come legata esclusivamente al cronometro è, SECONDO ME sbagliato. basterebbe fare UNA lezione con un maestro del genere x vedere sta cosa qua.

Poi non mi si mettano in bocca cose che non ho mai detto perfavore!
Io non sto dicendo che chi non scende sulle nere ghiacciate o chi pratica altri stili è stupido. Sto solo dicendo che a me, personalmente piace saperlo fare ed allenarmi in tal senso, mi darebbe molta soddisfazione e penso non solo a me sennò al camp ci sarei stato solo io e tutti i maestri di snowboard nel mondo sarebbero senza lavoro...
Per caso ho offeso tutti gli appassionati di EC con le mie parole??? Io non credo assolutamente (da come rispondi Alex, l'unico ad esserti offeso sei tu) ma se così fosse non era assolutamente mia intenzione! So quanto sia difficile fare bene una serie di linked turns ma chi ha mai detto il contrario? Cioè chi lo tocca l'extremecarving? A me piace molto, ho una Swoard, ho iniziato con quello. E non rinnego nulla! Solo che ho avuto la voglia di mettere la testa fuori dalla finestra e provare anche altre tecniche, bellissime allo stesso modo.
E se ne sto parlando non è perché ci guadagno qualcosa o perché sono un fanatico estremista del "race" con la tutina attillata anche davanti al pc, ma solo ed esclusivamente perché mi/ci si stanno chiedendo delucidazioni...

spero di aver chiarito il mio punto di vista e non aver offeso nessun altro... :?
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Post by Alex » Thursday 27 March 2008, 0:07

kurtsk8 wrote: metti che quello che abbiamo visto al camp sia solo uno stile race evoluto ed evolvibile :) :wink:
mi sono spiegato male...sono più che d'accordo con l'iniziativa a cui avete partecipato, ed anzi, speriamoi che si continui così e che ne arrivino altre visto che trovare un buon maestro per l'hard non è una facile impresa!
pantas wrote: In poche parole è una tecnica che cerca la naturalezza dei gesti, elimina del tutti i movimenti innaturali, busti spezzati, prese di spigolo di anca ecc...
Immaginate la tecnica da gara degli atleti...eliminate tutte le imperfezioni che ovviamente ci sono se si vuole vincere la gara, insomma esasperatela leggermente di meno. Cosa rimane?
un'altra tecnica :wink:
Tutto è partito da questa frase che ovviamente mi ha messo una certa curiosità, e quindi ho solo commentato il fatto che la tecnica hard che qui chiamiamo "classica" è una tecnica ben documentata e RicHard ne è la prova vivente (@RicHard scusami se ti tiro in ballo), poi ci sta che ogni insegnante la tramanda a modo suo.
La mia intenzione non era quella di essere polemico, scusami se lo sono sembrato, ero solo curioso, infatti sono il primo sostenitore di una tecnica per niente "ufficiale",ed in generale rimango molto polemico solo verso l'abuso della stra-inflazionata parola: campione del mondo , olimpionico , gare , ecc. ecc. di cui tu non hai abusato , e anzi mi hai solo chiarito alcune cose riguardo a questa tecnica "alternativa" alla classica, quindi scusami ancora se ho risposto in modo inapropriato.

Alex
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Post by biont » Thursday 27 March 2008, 7:42

Ai partecipanti del camp.

gentilmente potrestete postarmi in MP la vostra email?

grazie.

:mrgreen:
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Post by RicHard » Thursday 27 March 2008, 9:29

Alex wrote: quindi se il busto non è spezzato vuol dire che si inclina con la tavola, e per lavorare come un ammortizzatore vuol dire che le gambe lavorano di push&pull :bravo:
raccontata in questo modo sembra un tecnica molto più affine alla tecnica EC rispetto alla tecnica più "classica" di cui si è spesso parlato...è giusta l'interpretazione?
Ehm... mi sembra una forzatura.
Il pushPull non significa ammortizzare con le gambe ma qualcosa di più specifico: piegare sul cambio lamina e distendere in fase di curva. L'esatto contrario della tecnica classica e, credo, anche di quella di Pisoni (da quel poco che ho capito).
;)
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