Snowboard-alpinismo

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berry
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Post by berry » Wednesday 24 November 2010, 12:25

jax wrote:Sono comunque molto diverasi dagli scarponi che tu hai citato ,io usavo i Raichle Snowboard, in realtà dei Nanga Parbat con sopra un adesivo.

http://www.usedcalgary.com/ReportSelect ... ion=2&hb=1

http://kleinanzeigen.ebay.de/anzeigen/s ... 2/14329188
gli stessi con cui ho iniziato anch'io :D ...tra l'altro devo averceli ancora da qualche parte in garage

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Beta
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Post by Beta » Wednesday 24 November 2010, 12:56

Io ho iniziato con dei Koflach (terribili, fucsia con le linguette gialle fluorescenti) che erano derivati dagli Albona (in pratica avevano solo il gambaletto più alto) e li ho ancora, poi son passato ai Kastinger Carver (3 ganci + strap ed avevano già all'epoca la molla posteriore regolabile che serviva però solo per il flex anteriore) che erano molli come il budino ed infine agli attuali Raichle 125. Con gli attuali lo scorso inverno, dopo aver letto qui sul forum, li ho provati lasciando libero il gambaletto posteriore ma non mi trovo per niente, ritarda la trasmissione alle lamine, li preferisco rigidi. Da un anno sto provando a mettere a punto un sistema differente di attacchi per utilizzarli con i Nepal Extreme (da alpinismo su ghiaccio/misto). Prima dell'attuale sistema, un sistema diverso l'ho copiato dai francesi (Dedè Rhem, Jerome Ruby, Marco Siffredi) che lo utilizzano (o meglio hanno utilizzato) per discese estreme nelle alpi e Siffredi nella discesa dell'Hornbein Couloir all'Everest (la prima, nella seconda ci ha lasciato la pelle). Praticamente si tratta di togliere un cuneo di plastica dalla base dei soft per poi unirli in modo tale che possano aderire agli scarponi da alpinismo. Quello che sto provando a mettere a punto parte invece da un attacco hard al quale ho tolto gli archetti, adattato, fissandolo sulla talloniera, lo spoiler posteriore dei soft e come strap (sono indeciso se due o tre) quelle dei Raichle a cremagliera interponendo una fascia imbottita per evitare punti di pressione sullo scarpone, una che chiude sul malleolo e fissata alla talloniera, una che chiude appena prima delle dita e fissata sul puntale, ed eventuale terza fissata sullo spoiler a chiudere sulla tibia. Per quanto riguarda il flex non essendo possibile mettere una molla posteriore (tra la talloniera e lo spoiler) ho pensato (ma sarebbe una variante del lasciare tutto fisso) di mettere due molle lateralmente (una per parte) fissate alla talloniera ed allo spoilere e dove il punto di fissaggio sia libero di ruotare in modo tale che le molle lavorino in compressione e distensione seguendo l'inclinazione dello spoiler il quale non avrebbe così un punto fisso di appoggio sul retro. Questo sistema è vantaggioso per esempio in caso di salite alpinistiche e successive discese perchè permette di utilizzare un unico paio di scarponi, leggeri, e sicuri nel caso di traversi su misto/rocce/ghiaccio. Lo sto studiando perchè con i Raichle ho avuto qualche problema di appoggio su misto per via della suola, ma d'altronde non son scarponi da alpinismo. Potrebbe funzionare decorosamente anche in pista.

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kurtsk8
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Post by kurtsk8 » Wednesday 24 November 2010, 13:16

Una foto integrerebbe al meglio la descrizione :)
"I miei sci sbattono, vibrano, sbandano. Io no."

H2O
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Post by H2O » Wednesday 24 November 2010, 13:29

Beta wrote: Da un anno sto provando a mettere a punto un sistema differente di attacchi per utilizzarli con i Nepal Extreme (da alpinismo su ghiaccio/misto). Prima dell'attuale sistema, un sistema diverso l'ho copiato dai francesi (Dedè Rhem, Jerome Ruby, Marco Siffredi) che lo utilizzano (o meglio hanno utilizzato) per discese estreme nelle alpi e Siffredi nella discesa dell'Hornbein Couloir all'Everest (la prima, nella seconda ci ha lasciato la pelle). Praticamente si tratta di togliere un cuneo di plastica dalla base dei soft per poi unirli in modo tale che possano aderire agli scarponi da alpinismo..
Anch'io ho girato per un breve periodo con scarpone da alpinismo (Trezeta in plastica però, tipo vecchio Raichle o vecchio Asolo AFS per chi se lo ricorda) ma abbinato ad attacco Flow modello base da donna misura S (calza a perfezione, su misura senza spazi vuoti, con oltretutto il vantaggio di calzata del Flow). In inverno è comunque uno scarpone freddo e basso nel gambetto, affaticante soprattutto nei lunghi traversi e poco protettivo per le caviglie.
Beta wrote:Quello che sto provando a mettere a punto parte invece da un attacco hard al quale ho tolto gli archetti, adattato, fissandolo sulla talloniera, lo spoiler posteriore dei soft e come strap (sono indeciso se due o tre) quelle dei Raichle a cremagliera interponendo una fascia imbottita per evitare punti di pressione sullo scarpone, una che chiude sul malleolo e fissata alla talloniera, una che chiude appena prima delle dita e fissata sul puntale, ed eventuale terza fissata sullo spoiler a chiudere sulla tibia. Per quanto riguarda il flex non essendo possibile mettere una molla posteriore (tra la talloniera e lo spoiler) ho pensato (ma sarebbe una variante del lasciare tutto fisso) di mettere due molle lateralmente (una per parte) fissate alla talloniera ed allo spoilere e dove il punto di fissaggio sia libero di ruotare in modo tale che le molle lavorino in compressione e distensione seguendo l'inclinazione dello spoiler il quale non avrebbe così un punto fisso di appoggio sul retro. Questo sistema è vantaggioso per esempio in caso di salite alpinistiche e successive discese perchè permette di utilizzare un unico paio di scarponi, leggeri, e sicuri nel caso di traversi su misto/rocce/ghiaccio. Lo sto studiando perchè con i Raichle ho avuto qualche problema di appoggio su misto per via della suola, ma d'altronde non son scarponi da alpinismo. Potrebbe funzionare decorosamente anche in pista.
Il primo a cui ho visto adottare il concetto di via di mezzo tra settaggio hard e soft (utilizzando un attacco hard) è stato Davide Marciandi (grande personaggio innovativo ed ingegnoso....forse aveva preso dal padre, per chi lo conoscesse).
Penso (parere personale) che la connessione migliore su cui lavorare sia un attacco hard molto leggero (compatto, leggero, minimalista e pratico da mettere e togliere, connessione con scarpone precisa) abbinato ad uno scarpone trasmissivo ma elastico e progressivo, con ampia escursione di piegamento + scarpetta termoformabile abbastanza rigida e precisa nella calzata.
Lo scarpone da scialpinismo è quello piu' moderno (leggero ed elastico grazie al pebax, scarpette termoformabili sempre piu' comode e precise) ed aggiornato tecnicamente nel tempo (snodi gambetto, escursione in camminata, suole vibram sempre piu' leggere e grippanti), grazie all'interesse che riveste il settore.
Nello snowboard con tavole strette l'esigenza è tuttavia avere suole sempre piu' corte e gioco forza o allarghi la tavola o cambi scarpone....basterebbe uno scarpone da scialpinismo con suole limate/accorciate + aggiunta di un semplice sistema a molla.....ma ci arriveremo grazie all'ingegno di qualche utilizzatore. Del resto, il sistema a leva posteriore utilizzato da Scarpa sull'F1 sembrerebbe sia nato in serie grazie alla "copiatura" durante le gare del sistema artigianale costruito ed utilizzato da Pierre Gignoux......
Pietro
... sciare in pista è come nuotare in piscina, sciare in fuoripista è come farlo in mare aperto ...

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Post by Beta » Wednesday 24 November 2010, 14:27

Mi sembra che i Raichle Snowboarder (quelli con lo scafo bianco e linguette intercambiabili di differente rigidità verdi o rosse) che erano derivati dai Concordia avessero perlomeno la punta smussata. Come attacco hard minimalista e leggero gli ultimi Emery lo erano. Grazie per l'idea degli attacchi soft da donna, non ci avevo pensato.

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jax
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Post by jax » Wednesday 24 November 2010, 18:27

I Raichle Snowboard erano derivati dai Nanga Parbat, c'è la scritta all'interno dello scarpone impressa nella plastica.
Perché non metti qualche foto che non ci ho capito niente?
www.carvers.it

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Post by Beta » Wednesday 24 November 2010, 21:10

Foto non ne ho ancora fatte, lo assemblo e poi posto. Ma il concetto è semplice, fissare all'archetto posteriore (mi sono accorto nel post sopra di aver scritto che va tolto) lo spoiler di un attacco soft. Le due strap vengono fissate, una sui lati della talloniera posteriore e l'altra sul fianco del puntale al posto dell'archetto. Il sistema con le molle è più complesso da spiegare, farò un disegno e lo posto.

jake
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Post by jake » Tuesday 7 December 2010, 23:29

jax wrote:I Raichle Snowboard erano derivati dai Nanga Parbat, c'è la scritta all'interno dello scarpone impressa nella plastica.
Perché non metti qualche foto che non ci ho capito niente?
Li ho trovati, perfetti, lo scafo è nuovo, ma ho 2 problemi:
l'archetto degli f2 race titanium è troppo stretto, ai lati tocca sulla suola....

Sono mezzo numero più piccoli, vorrei trovare una scarpetta mezzo numero più lunga ma abbastanza stretta da entrare nello scafo.

Avete per cortesia qualche suggerimento? Dove lo trovo un archetto più largo? Esistono scarpette comeode, sottili e performanti?
Ho fatto 2 giorni di freeride a la Thuile Dupraz 178 con gli head stratos (rigorosamente senza molle, molloni, blu, gialle....) e ho le caviglie disintegrate.

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Post by jax » Tuesday 7 December 2010, 23:47

Quali hai trovato, i Raichle Snowboard?
Io gli ho tagliato il pezzo di puntale che sporgeva.
Per le scarpette puoi vedere queste
http://www.palau-boutique.com/boutique_ ... e_lg=lg_us
Se gli scrivi i le tue necessità ti rispondo velocemente e sono gentili.
www.carvers.it

jake
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Post by jake » Tuesday 7 December 2010, 23:57

jax wrote:Quali hai trovato, i Raichle Snowboard?
Io gli ho tagliato il pezzo di puntale che sporgeva.
Per le scarpette puoi vedere queste
http://www.palau-boutique.com/boutique_ ... e_lg=lg_us
Se gli scrivi i le tue necessità ti rispondo velocemente e sono gentili.
si, quelli con la linguetta verde marcio e la scarpetta colorata.

Hai limato sui lati, l'archetto tocca il bordo esterno della suola deformandola.

Fighissime le scarpette, grazie.

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Post by jax » Wednesday 8 December 2010, 0:10

Maremmina quanto so' brrutti quelli! :lol:
I miei sono quelli con lo scafo nero e il gambale grigio.
Se posti una foto del problema è più facile capire.
I miei non li ho a Roma e quindi non posso fotografarli.
www.carvers.it

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Post by eqipestae » Friday 10 December 2010, 11:44

ciao a tutti.. ho cominciato l'hanno scorso sull'hard con un paio di scialp prestati, poi mi sono preso un paio di deeluxe lemans usati.. per quel poco che li ho usati in pista pero' gli scialp mi erano piaciuti, quindi sarei interessato all'argomento in vista magari di un acquisto futuro...
curiosando in giro ho visto che la upz fa una specie di rx8 con suola scialp

http://www.upzboots.com/Images/1011atb.jpg

si potrebbero considerare anche questi insieme agli scarpa? mi sembra che abbiano lo scafo molto piu' corto, derivando dall'rx8..
chiedo il parere degli esperti perche' sono abbastanza ignorante in materia :oops:

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jax
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Post by jax » Sunday 12 December 2010, 17:48

Gli UPZ hanno le suole intercambiabili e con lo stesso scafo fai sia snowboard che sci.
www.carvers.it

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nakaniko
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Post by nakaniko » Monday 13 December 2010, 10:08

Ciao, io uso una Duotone MTN Ex splitboard. La split è tutto un altro andare rispetto a qualsiasi altro mezzo con la tavola portata sulla schiena e magari (ciaspole) il passo sollevato invece che scivolato.
La uso con soft e attacchi flow con spoiler reclinato all'indietro (adesso però ho perso i velcri), oppure con hard e Raichle Snowboarder banchi e neri, ottimi, pagati pochi euro su ebay.de e che vorrei modificare per farli andare un po' giù all'indietro (già così comunque vanno abbastanza bene); unica cosa la scarpetta mi ha un po' scorticato i malleoli, vedrò.
Burton Speed Wide 168 - Nitro Shogun 168, Torque 164, Slash 171, etc. - snowboarder and windsurfer

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