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emi
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by emi » Wednesday 27 October 2010, 18:31
Alla spasmodica ricerca di una "POTON OSSIGENO"..... per ora solo Burton FP 173 - Virus BD 175 - Burton Speed 178 -
vado sempre in skidding sul ripido e scendo per primo per non essere ripreso...
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Silber
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by Silber » Wednesday 27 October 2010, 18:32
emi wrote:Silber wrote:4ante...guarda che il discorso vale anche per il FP giallo che ho pure io. Bella tavola, ma vecchia e non comparabile a nuovi mezzi. Basta prendere la mia TT (che pure non è nuovissima) ed a parità di misure è nettamente superiore.
Vero se confrontata alla tua TT........
Meno vero se confrontata alla giallona F2 di qualche anno fa......che io ho subito venduto dopo aver provato il FP.......
Diciamo che non è oro tutto quello che luccica.......secondo me ci sono tavole attuali alla moda del nose mozzo e del decamberamento meno divertenti e piacevoli del vecchio Burton.....
Penso poi che ispirarsi alle tavole da gara fatte per andare una manciata di secondi........sia sbagliato per le tavole che noi dobbiamo invece usare per 6 ore di fila con i nostri polpaccini molli......

Emi, non sono d'accordo. La giallona almeno in versione 183 è una gran tavola, ma richiede una mano particolare. Ho qualche dubbio che l'EMI carvante di qualche anno fa avesse la stessa capacità di ora.
Appoggio comunque il discorso della piacevolezza della conduzione e secondo me è proprio qua che i nuovi materiali fanno la differenza. Combinati con nuovi shape e costruzioni interne innovative tipo Swoard ti permettono di affrontare più facilmente e con maggiore goduria conduzioni estreme.
Francesco Swoard (1G175M 3G175M020 e 168H054),Wingergun205,Shaman193,TTubeS1/174GS,F2 (RS183'08 e'06/Lancelot/Slbpfl),Virus (Hurric./Dragon),Pogo (Hardc./Imp.),Burton (FP/Speed/PJ/CustomX),WildDuckFantasy, Duret168, OxygenProton168GS
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emi
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by emi » Wednesday 27 October 2010, 18:34
Non credo cruscotto che le FP di serie siano confrontabili con quelle che usavano gli atleti in gara.......
sai benissimo che la serie è diversa .....rispetto a quelle vere degli atleti...
spesso sono tavole fatte dall'artigiano di fiducia dell'atleta ......con le serigrafie della serie......
Sbaglio ?
aggiungo anche che i materiali del tempo non permettevano di dare ponte al FP.... che ne ha meno della meta' per esempio rispetto alla F2 RS.........quindi erano tavole un po' piu mollaccione delle attuali da gara....
infatti io specifico sempre a chi prende l'FP di fargli le lamine a 88 proprio per compensare la minor tenuta sul duro rispetto alle tavole attuali equivalenti.....
diciamo che una tavola da pseudo gara di allora........oggi è una divertente tavola da turismo.......se confrontata con le attuali.
Mia opinione personale.....naturalmente
ma sono comunque curioso di conoscere le impressioni che avra' chi compra adesso un FP.....spero di non aver fuorviato nessuno con le mie sensazioni.....comunque la spesa non sara' stata tanta...

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dado
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by dado » Wednesday 27 October 2010, 18:42
maskawild wrote:
La mia domanda è; con la PJ mi troverò bene come con una soft, oppure avrà comunque il comportamento di una hard?
Perchè ad esempio con la mia SL se mi trovo 10 cm di neve fresca sono finito!!!!
Se secondo Voi la PJ può andar bene fuori pista, che configurazione mettereste degli attacchi? (regular - 1.80cm altezza - 68 kg peso)
Grazie mille a tutti!
Ciao, usare una tavola Hard per fare fuoripista è come usare una macchina da rally in configurazone asfalto e farci un rally sulla neve, si può fare, ma con tutte le difficoltà del caso...... Se poi hai già problemi con la F2 SL con il P.J. i problemi aumentano, perchè che tutti ne dicano bene, ma la coda tagliata aumenta l'instabilità dato che appoggia integralmente sulla neve.... Aggiungo che ho usato dal 1992, fino al 2002 il mio P.J 6.2, poi un bel giorno, anche se mi spiaceva lasciarlo, sono entrato nel futuro e che se ne dica ma paragonare un PJ alle tavole di oggi è come dire che "io non invecchio".....
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Albarei
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by Albarei » Wednesday 27 October 2010, 18:43
emi wrote:
Non credo cruscotto che le FP di serie siano confrontabili con quelle che usavano gli atleti in gara.......
sai benissimo che la serie è diversa .....rispetto a quelle vere degli atleti...
spesso sono tavole fatte dall'artigiano di fiducia dell'atleta ......con le serigrafie della serie......
Sbaglio ?
Vero Emi, perlomeno per le FP. Posso parlare per il PJ per il quale la produzione di serie era identica a quelle usate in gara l'anno precedente ma con la grafica dell'anno in corso per ovvi motivi di immagine commerciale. D'altronde in quegli anni forse solo Burton aveva la potenza economica per fare ricerca e sviluppo e permettersi un team di professionisti (gli stessi atleti che correvano nelle gare) che in estate andava in Nuova Zelanda a testare i prototipi. Gli altri (Hooger Booger, Nidecker, Hot, Wild Duck, Sims) provavano o copiavano.
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kurtsk8
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by kurtsk8 » Wednesday 27 October 2010, 18:43
emi wrote:
Non credo cruscotto che le FP di serie siano confrontabili con quelle che usavano gli atleti in gara.......
sai benissimo che la serie è diversa .....rispetto a quelle vere degli atleti...
spesso sono tavole fatte dall'artigiano di fiducia dell'atleta ......con le serigrafie della serie......
Sbaglio ?
Non sbagli, ma secondo me si può fare un parallelo tra quello che succedeva e quello che succede.
Riguardando i cataloghi della Burton anche allora c'era pieno di scirtte riguardo l'innovazione e i materiali esotici (es gli attacchi col carbonio, che poi non hanno avuto tutto sto successo), e il beneamato titanal per le basi degli attacchi.
Appunto le tavole di serie erano diverse da quelle da gara ma ne prendevano a prestito i concetti.
Così come quelle di adesso con decamber e nose mozzo, raggi multipli e titanal sono diverse da quelle da gara ma adottano soluzioni simili.
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by Albarei » Wednesday 27 October 2010, 18:45
kurtsk8 wrote:Sì chiama PJ proprio per essere emuli di Peter e Jean. non solo nell'età anche nelle skills.


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QuattroAnte
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by QuattroAnte » Wednesday 27 October 2010, 18:54
Bisogna anche vedere se tutte le novita tecnologiche vanno a vantaggio di noi poveri mortali. Come il discorso sulle piastre.
Per usare il paragone delle corse, credete da amatori di fare un tempo migliore su una superbike piuttosto che su una stradale?
Beh, se lo credete vi sbagliate, perche io con una "quasi" superbike ci ho girato e scordatevi che facevo i tempi che faccio con la mia semistradale.
Troppo diverse le risposte per una guida "normale". E proprio un paracarro non sono eh.
Stessa cosa vale per lo snow. Sicuramente per Sigi tutte le innovazioni rendono sui tempi, ma chi dice che rendano anche per noi mortali???
Sempre e comunque pupillo di EMI
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by Albarei » Wednesday 27 October 2010, 18:57
kurtsk8 wrote:
Così come quelle di adesso con decamber e nose mozzo, raggi multipli e titanal sono diverse da quelle da gara ma adottano soluzioni simili.
Io penso che l'innovazione sia unicamente nei materiali e tecniche costruttive utilizzate, possibili con tecnologie che allora non erano disponibili. Non credo invece che vi sia quella gran innovazione se per innovazione si intende il nose mozzo, decamber (sarebbe l'assenza di ponte è corretto?), raggi multipli. Per dire nelle gare, preciso nelle gare, di GS due tavole Italiane facevano la loro onesta figura, il Funky GS 175 ed il WinterSurf Nova 175. Entrambe avevano la punta piatta (il nose mozzo), non avevano ponte, punta larga e coda stretta, costruzione sandwich (il classico derivato dagli sci: anima in frassino okumè e strati biassiali di fibra). E mi domando: cosa cambia a livello di forma? Anche la faccenda del raggio multiplo, già la Burton si era inventata quello che definiva "rotated quadratic" che a loro dire si trattava di 4 differenti raggi di curvatura in differenti punti dell'arco della tavola. La costruzione in titanal poi l'ha inventata la Fischer con i Racing Cut (gli eredi dei C4 di Klammer per chi ricorda) poi abbandonata, poi rispolverata da Blizzard con i Thermo4, riabbondanata, ri-rispolverata da Dynastar con la costruzione Omega e avanti Savoia.
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by emi » Wednesday 27 October 2010, 19:05
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by kurtsk8 » Wednesday 27 October 2010, 19:05
Albarei wrote:kurtsk8 wrote:
Così come quelle di adesso con decamber e nose mozzo, raggi multipli e titanal sono diverse da quelle da gara ma adottano soluzioni simili.
Io penso che l'innovazione sia unicamente nei materiali e tecniche costruttive utilizzate, possibili con tecnologie che allora non erano disponibili. Non credo invece che vi sia quella gran innovazione se per innovazione si intende il nose mozzo, decamber (sarebbe l'assenza di ponte è corretto?), raggi multipli. Per dire nelle gare, preciso nelle gare, di GS due tavole Italiane facevano la loro onesta figura, il Funky GS 175 ed il WinterSurf Nova 175. Entrambe avevano la punta piatta (il nose mozzo), non avevano ponte, punta larga e coda stretta, costruzione sandwich (il classico derivato dagli sci: anima in frassino okumè e strati biassiali di fibra). E mi domando: cosa cambia a livello di forma? Anche la faccenda del raggio multiplo, già la Burton si era inventata quello che definiva "rotated quadratic" che a loro dire si trattava di 4 differenti raggi di curvatura in differenti punti dell'arco della tavola. La costruzione in titanal poi l'ha inventata la Fischer con i Racing Cut (gli eredi dei C4 di Klammer per chi ricorda) poi abbandonata, poi rispolverata da Blizzard con i Thermo4, riabbondanata, ri-rispolverata da Dynastar con la costruzione Omega e avanti Savoia.
Va bene, ma ci sarà stato qualcuno che ha preso il titanal l'ha messo in uno snowboard, ha aggiunto la tavola che inizia a salire prima che la punta inizi a stingersi (che negli sci da fresca si usa grazie al buon Shane McConkey), nose mozzo recuperando cm di lamina per i momenti giusti (che tanto se la tavola sale prima ha anche meno possibilità di impuntarsi), ha fatto un raggio più stretto in punta e uno più largo in coda.
Lo so anch'io che non è niente di nuovo ma anche partendo da buoni ingredienti si possono fare piatti schifosi o sublimi. L'innovazione secondo me è
accordare al meglio gli ingredienti. e aggiungerne magari di altri

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by QuattroAnte » Wednesday 27 October 2010, 19:10
Parole sacrosante kurt
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by kurtsk8 » Wednesday 27 October 2010, 19:11
Nelle soft lo fa il decamber.
Il senso sulle tavola da pista è quello di avere una lunghezza variabile di lamina a terra. avere poca lamina a terra all'inizio della curva quando la tavola è poco inclinata e avere tanta lamina a terra quando la tavola è tanto inclinata.
Quando siamo stai da Holzingher per la tavola del biont ci ha spiegato lo stesso concetto dicendo che lui fa la larghezza massima quando la punta è già un po' salita. e per spiegare ha usato lo stesso concetto dell'avere più lamina quando aumenta l'inclinazione.

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by Albarei » Wednesday 27 October 2010, 19:12
QuattroAnte wrote:Bisogna anche vedere se tutte le novita tecnologiche vanno a vantaggio di noi poveri mortali. Come il discorso sulle piastre.
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Beh, se lo credete vi sbagliate, perche io con una "quasi" superbike ci ho girato e scordatevi che facevo i tempi che faccio con la mia semistradale.
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Appunto, hai detto una cosa giusta ed è esattamente come la penso anch'io. Un conto sono le gare un conto sono le uscite per divertimento. Ad esempio una tavola lunga, dai 173 in su, presuppone che si abbia a disposizione uno spazio adeguato per sfruttarla altrimenti diventa frustrante. E quando lo trovi tale spazio? La domenica no, il sabato neppure, nei ponti o festività nemmeno e quindi?
Il discorso piastre: alle tavole han tolto il ponte ed abbassato la punta, quale il senso? Probabilmente per guadagnare centesimi nel cambio da lamina a lamina, ma ha senso in gara. Probabilmente, senza ponte, la tavola sarà anche più morbida ed allora per farla tenere in modo omogeneo su tutto il raggio di curva, han messo le piastre. Altra cosa la punta più larga della coda, la tavola va prima in presa di lamina, con shape del genere sei sempre in presa di lamina ma la tavola non accelera in uscita di curva. Quindi devi tenerle sempre a velocità sostenute e per far sì che siano anche stabili si sono inventati le piastre. E comunque se non le conduci con una tecnica destra/sinistra non riesci a portarle ed infatti stanno anche capendo che, per tale tecnica, è meglio che le tavole siano più larghe. Ma erano già così anni e anni fa quando, per citarne uno, Andy Coghlan vinceva gli US Open di GS con una tavola lunga 185 passo 54 ed angoli 40°/35° ed attacchi e scarponi soft. Se invece usi una tecnica avanti/indietro che presuppone anche un passo pìù corto (da 420 a 480) rispetto agli attuali, è meglio una tavola con coda larga, punta stretta, larga almeno 20 al centro e ponte centrale.
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by emi » Wednesday 27 October 2010, 19:13
kurtsk8 wrote:Albarei wrote:kurtsk8 wrote:
nose mozzo recuperando cm di lamina per i momenti giusti (che tanto se la tavola sale prima ha anche meno possibilità di impuntarsi),
Non ne sono affatto convinto .....metti vicino una tavola con nose normale ad una con nose mozzo non decamberata.........
vedrai che non cambia nulla.... un cm quadrato e mezzo di meno di superficie che fa pensare solo a qualcosa di diverso.......ma sicuramente non meglio.......
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