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jax
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Post by jax » Tuesday 28 July 2009, 12:54

Premesso che non ho capacità di EC e poche di tecnica classica.
Il tuo schema è preciso.
Però, come dicevo prima, la pista non è orizzontale, anzi.
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RicHard
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Post by RicHard » Tuesday 28 July 2009, 13:02

jax wrote:Premesso che non ho capacità di EC e poche di tecnica classica.
Il tuo schema è preciso.
Però, come dicevo prima, la pista non è orizzontale, anzi.
Vale comunque. Superato un certo angolo, perdi comunque l'equilibrio tra forza centrifuga, gravità, centripeta, forza del rider, vento, pigne cadute l'inverno precedente, salsicce nello stomaco del rider, etc...
:)
Concordo sul dire che non esiste una posizione ottimale identica per tutte le piste, i momenti della curva, i rider, etc.
Dico però che ci sono posizioni UNIVERSALMENTE meno efficienti di altre in qualunque condizione.
Una posizione totalmente distesa metterà sempre meno pressione sulla lamina di una meno distesa. A meno che... non stai su un piano, con la tavola piatta, dritto in piedi. :-)
In quel caso, comunque, anche una posizione con ginoccia piegate e busto a compensare, ti darebbe la stessa pressione.
:-)
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Post by Alex » Tuesday 28 July 2009, 14:11

Con la tavola molto inclinata la pressione deve essere modulata correttamente , altrimenti la neve si sfalda, poichè la componente vettoriale parallela al terreno diventa maggiore di quella ortogonale al terreno stesso. L'ec è concepito in modo da distribuire in modo uniforme la pressione su tutta la curva: si distende con la tavola a monte, perchè non c'è l'effetto della gravità e, si fa il piegamento con la tavola a valle per ridurre l'effetto della gravità!
Quindi dal punto di vista fisico, la tavola alle alte inclinazioni lavora megli con l'ec rispetto alla tecnica classica, non a caso l'ec è stato concepito per lavorare in questo modo.
Con l'ec la tavola rimane comrpessa anche nel punto di minor gravità... ovvio che serve una tavola non troppo rigida e con poco ponte che possa assecondare al meglio i comandi del rider :wink:

es. tavola a monte ma già in pressione : http://carving.grewu.org/gallery/ecsVI/ ... c_3357.htm
http://carving.grewu.org/gallery/ecsVI/ ... c_8865.htm
http://carving.grewu.org/gallery/ecsIV/ ... c_4852.htm
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Post by RicHard » Tuesday 28 July 2009, 14:45

Alex wrote:Con la tavola molto inclinata la pressione deve essere modulata correttamente , altrimenti la neve si sfalda, poichè la componente vettoriale parallela al terreno diventa maggiore di quella ortogonale al terreno stesso.
Concordo in pieno.
Alex wrote: L'ec è concepito in modo da distribuire in modo uniforme la pressione su tutta la curva: si distende con la tavola a monte, perchè non c'è l'effetto della gravità e, si fa il piegamento con la tavola a valle per ridurre l'effetto della gravità!
Quindi dal punto di vista fisico, la tavola alle alte inclinazioni lavora megli con l'ec rispetto alla tecnica classica, non a caso l'ec è stato concepito per lavorare in questo modo.
Il fatto che la tecnica EC (ad alte angolazioni prossime ai 90°) lavori meglio della tecnica classica (ad alte angolazioni prossime ai 90°) mi può trovare d'accordo (anche se mantengo il dubbio sul vantaggio della posizione da me indicata nello schema, quella con le gambe piegate in cui il baricentro del rider continua a cadere sulla lamina anche quando questa è quasi a 90° rispetto alla neve). Quello che sostengo io, invece, è che, nell'affrontare la stessa discesa, la tecnica classica SENZA ANGOLARE TROPPO LA TAVOLA lavori meglio dell'EC ANGOLANDO MOLTO LA TAVOLA.
La differenza sembra sottile ma è radicale.
Alex wrote: Con l'ec la tavola rimane comrpessa anche nel punto di minor gravità... ovvio che serve una tavola non troppo rigida e con poco ponte che possa assecondare al meglio i comandi del rider :wink:

es. tavola a monte ma già in pressione : http://carving.grewu.org/gallery/ecsVI/ ... c_3357.htm
http://carving.grewu.org/gallery/ecsVI/ ... c_8865.htm
http://carving.grewu.org/gallery/ecsIV/ ... c_4852.htm
Il discorso è proprio che nel punto di minor gravità, non ti serve grande tenuta. La tenuta ti serve, se vuoi mantenere il controllo dell'attrezzo mentre conduci, quando la gravità ti trascina la tavola giù e tu devi opporti (o incanalare correttamente controllandola) alla velocità. ;)
Non serve quasi mai, per carità, ma... proprio nell'esempio che faccio sempre (ripido durissimo con neve dura pulita benissimo da quella di superficie), secondo me si vede la differenza e l'Ec non garantisce alcuna tenuta per la combinazione "angolo di lamina"/"posizione distesa del rider".
Questo, intendo.
:roll:
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Post by emi » Tuesday 28 July 2009, 14:54

ma non vi potete drogare come tutti gli altri ?

:roll: 8O :roll: 8O :roll: 8O :roll: 8O :roll: 8O
Alla spasmodica ricerca di una "POTON OSSIGENO"..... per ora solo Burton FP 173 - Virus BD 175 - Burton Speed 178 -
vado sempre in skidding sul ripido e scendo per primo per non essere ripreso...

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Post by RicHard » Tuesday 28 July 2009, 15:10

emi wrote:ma non vi potete drogare come tutti gli altri ?

:roll: 8O :roll: 8O :roll: 8O :roll: 8O :roll: 8O
E diventare come te? NOOOOOOOOOOOO!
:D
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Post by remocarving » Tuesday 28 July 2009, 20:18

tecnica classica contro EC....... e' come essere uno della roma e l'altro della lazio o uno milanista e uno interista uno comunista e uno berlusconiano..... ognuno dice la sua, la morale è che non se ne verra' mai a capo.... :lol: per me ognuno ha le sue ragioni che stanno proprio nelle differenze tra le due tecniche basta solo capire dove sono e paragonarle per notarle meglio, come dice alex la differenza piu' importante e' il momento il cui si curva al max dell'inclinazione, con l'ec e' sul lato della pista in cui la forza centrifuga e' minore mentre nel punto dove la forza centr. e' maggiore cioe' al centro della pista si cambia lamina x cui non si mette in crisi la stessa con angolazioni e carichi estremi. 8)

p.s. ma co' detto.... bbho? :silly: interpretate mpo' voi :think:
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Post by RicHard » Tuesday 28 July 2009, 22:33

remocarvingg wrote:tecnica classica contro EC....... e' come essere uno della roma e l'altro della lazio o uno milanista e uno interista uno comunista e uno berlusconiano..... ognuno dice la sua, la morale è che non se ne verra' mai a capo.... :lol: per me ognuno ha le sue ragioni che stanno proprio nelle differenze tra le due tecniche basta solo capire dove sono e paragonarle per notarle meglio,
Appunto. Nessuno dice che una sia migliore dell'altra: dipende da cosa ti piace fare.
Ma se la Roma ha un centrocampo migliore e la Lazio ha una difesa eccezionale, perchè non lasciare a tutti i tifosi la libertà di scegliere per chi tifare pur riconoscendo che una squadra è migliore per una cosa e l'altra squadra per l'altra cosa?!
Io non voglio dire che la tecnica classica sia migliore dell'EC: dico che una lamina inclinata prossima a 90° con il corpo disteso in orizzontale non ha praticamente pressione verso il basso. Indipendentemente dal fatto che ciò sia un bene o un male. Magari il mio gusto è di scivolare con il corpo sulla neve, dunque me ne frego della pressione sulla lamina e va bene così.
Ma dire che quella lamina ha tenuta in quella posizione, mi sembra andare oltre la libertà di tifare per la Roma o per la Lazio. Tutto qui.
Spero sia chiaro l'esempio.
;)

remocarvingg wrote:come dice alex la differenza piu' importante e' il momento il cui si curva al max dell'inclinazione, con l'ec e' sul lato della pista in cui la forza centrifuga e' minore
Quindi, visto che in curva ciò che ti tiene in equilibrio quando ti butti dentro, è la forza centrifuga... stai sospeso grazie ad un intervento divino? ;)

remocarvingg wrote:mentre nel punto dove la forza centr. e' maggiore cioe' al centro della pista si cambia lamina x cui non si mette in crisi la stessa con angolazioni e carichi estremi. 8)
p.s. ma co' detto.... bbho? :silly: interpretate mpo' voi :think:
Ci proviamo. Se ne veniamo a capo, di mandiamo una mail.
:wink:
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Post by emi » Wednesday 29 July 2009, 11:31

Ricca' .......mo' te mando una dose di LSD.......
Cosi' te fai viaggi migliori.......

:wink: :wink: :wink:
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Post by stokaz » Wednesday 29 July 2009, 11:53

emi wrote:ma non vi potete drogare come tutti gli altri ?

:roll: 8O :roll: 8O :roll: 8O :roll: 8O :roll: 8O

Emi con questa battuta sei entrato nell'elite!!!!
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Post by Alex » Wednesday 29 July 2009, 12:23

RicHard wrote:
Alex wrote:Con la tavola molto inclinata la pressione deve essere modulata correttamente , altrimenti la neve si sfalda, poichè la componente vettoriale parallela al terreno diventa maggiore di quella ortogonale al terreno stesso.
Concordo in pieno.
Alex wrote: L'ec è concepito in modo da distribuire in modo uniforme la pressione su tutta la curva: si distende con la tavola a monte, perchè non c'è l'effetto della gravità e, si fa il piegamento con la tavola a valle per ridurre l'effetto della gravità!
Quindi dal punto di vista fisico, la tavola alle alte inclinazioni lavora megli con l'ec rispetto alla tecnica classica, non a caso l'ec è stato concepito per lavorare in questo modo.
Il fatto che la tecnica EC (ad alte angolazioni prossime ai 90°) lavori meglio della tecnica classica (ad alte angolazioni prossime ai 90°) mi può trovare d'accordo (anche se mantengo il dubbio sul vantaggio della posizione da me indicata nello schema, quella con le gambe piegate in cui il baricentro del rider continua a cadere sulla lamina anche quando questa è quasi a 90° rispetto alla neve). Quello che sostengo io, invece, è che, nell'affrontare la stessa discesa, la tecnica classica SENZA ANGOLARE TROPPO LA TAVOLA lavori meglio dell'EC ANGOLANDO MOLTO LA TAVOLA.
La differenza sembra sottile ma è radicale.
Concordo su molte delle cose che dici, probabilmente vediamo le 2 tecniche, ec e classica, da punti di vista differenti.Tu vedi l'inclinazione uno svantaggio perchè il vincolo offerto dalla neve è minore inclinando molto la tavola (89° è troppo anche per l'ec... ) ed hai perfettamente ragione. Io invece non vedo questo svantaggio perchè parto dal presupposto che l'ec è studiato per distribuire al meglio la forza centrifuga su una porzione di curva maggiore (a parità di raggio e velocità) , e richieda quindi un vincolo meno "forte".
RicHard wrote:
Alex wrote: Con l'ec la tavola rimane comrpessa anche nel punto di minor gravità... ovvio che serve una tavola non troppo rigida e con poco ponte che possa assecondare al meglio i comandi del rider :wink:

es. tavola a monte ma già in pressione : http://carving.grewu.org/gallery/ecsVI/ ... c_3357.htm
http://carving.grewu.org/gallery/ecsVI/ ... c_8865.htm
http://carving.grewu.org/gallery/ecsIV/ ... c_4852.htm
Il discorso è proprio che nel punto di minor gravità, non ti serve grande tenuta. La tenuta ti serve, se vuoi mantenere il controllo dell'attrezzo mentre conduci, quando la gravità ti trascina la tavola giù e tu devi opporti (o incanalare correttamente controllandola) alla velocità. ;)
Secondo me questa rappresenda la differenza più evidente nelle due tecniche: classica ed ec.
Il punto di minor gravità di cui parlo, per l'ec corrisponde al momento successivo alla transizione... Faccio un piccolo passo indietro: prima della transizione il rider conclude il piegamento con entrambe le tecniche, tenendo la tavola a valle e, ovviemente il corpo a monte. Questo è il momento il cui la gravità contribuisce maggiormente a creare pressione sulla lamina perchè la tavola è trasversale alla discesa ed è quindi un vincolo al moto di discesa del rider.

>>tu dici: la gravità ti trascina la tavola giù e tu devi opporti

In questo preciso istante vedo "l'anima" di entrambe le tecniche:
-La tecnica classica usa al meglio il principio di azione a reazione su questo vincolo, e lo fa tramite la distensione...si oppone in questo modo alla gravità. Questo consente di imprimere la maggior forza possibile sulla lamina ( non a caso si può spiccare il volo ), ed è quindi il modo più EFFICACE e VELOCE per generare centrifuga o forse sarebbe meglio dire per generare la forza centripeta necessaria a cambiare direzione.
Quindi vedo molto efficace la tecnica classica, anche tra i pali è facile fare repentini cambi di direzione per ottimizzare la traiettoria intorno al tracciato.
Invece su piste estremamente inclinate anche con la tecnica classica diventa necessario ridurre la velocità e generare centrifuga inclinando molto la tavola...cioè restringendo la traiettoria. Ma inclinare la tavola porta a ridurre il vincolo necessario per questo tipo di tecnica e diventa facile perderere la conduzione, perchè l'azione della gravità diventa maggiore con l'inclinazione della pista.

-L'ec invece non si oppone alla gravità e minimizza l'uso del principio di azione e reazione (anche per questo la controrotazione scompare facilmente). Questo avviene prima piegando ulteriormente le gambe e poi portando il copro dalla parte opposta del vincolo (la tavola stessa).
A questo punto il vincolo assume un altro signiificato: non è un ostacolo su cui spingere per cambiare direzione ma rappresenta un elemento di sostegno a cui aggrapparsi per rimanere in conduzione.
In questo scenario la forza che agisce sul vincolo (costituito dal contatto lamina/neve) è decisamente meno forte perchè la tavola è dietro il rider e quindi per generare centrifuga è necessario distendere con forza le gambe... come con la classica ma la differenza è la seguente :
- classica) forza sul vincolo = gravità + gambe
- ec) forza sul vincolo = gambe - gravità!

Come prima, su piste molto inclinate dove è necessario limitare la velocità e inclinare molto la tavola l'ec non ha particolari punti deboli , perchè non esiste l'azione della gravità sul vincolo. :wink:
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board angle

Post by Arnaud » Wednesday 29 July 2009, 12:32

Sorry for the english invasion ;)

I would add that in EC technique, we always have to control the angle between the board (edge) and the slope. It's right that 90° is not possible, but 89° is also to low because reduce the grip. For example, during a frontside turn, the heel must push to reduce this angle and control grip.
See bellow.
This is also why we need "soft" boots to better control the board during the "horizontal" phase of EC turn
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Post by RicHard » Wednesday 29 July 2009, 12:39

Alex wrote: Secondo me questa rappresenda la differenza più evidente nelle due tecniche: classica ed ec.
Il punto di minor gravità di cui parlo, per l'ec corrisponde al momento successivo alla transizione... Faccio un piccolo passo indietro: prima della transizione il rider conclude il piegamento con entrambe le tecniche, tenendo la tavola a valle e, ovviemente il corpo a monte. Questo è il momento il cui la gravità contribuisce maggiormente a creare pressione sulla lamina perchè la tavola è trasversale alla discesa ed è quindi un vincolo al moto di discesa del rider.

>>tu dici: la gravità ti trascina la tavola giù e tu devi opporti

In questo preciso istante vedo "l'anima" di entrambe le tecniche:
-La tecnica classica usa al meglio il principio di azione a reazione su questo vincolo, e lo fa tramite la distensione...si oppone in questo modo alla gravità. Questo consente di imprimere la maggior forza possibile sulla lamina ( non a caso si può spiccare il volo ), ed è quindi il modo più EFFICACE e VELOCE per generare centrifuga o forse sarebbe meglio dire per generare la forza centripeta necessaria a cambiare direzione.
Guarda, ho letto fino a qui e, prima di proseguire, devo dirti che è un piacere confrontarsi in questi termini. Ti seguo e mi piace molto l'analisi.
Fico! :-) Ora proseguo nella lettura, ma... volevo dirtelo. :-)
Alex wrote: Quindi vedo molto efficace la tecnica classica, anche tra i pali è facile fare repentini cambi di direzione per ottimizzare la traiettoria intorno al tracciato.
Invece su piste estremamente inclinate anche con la tecnica classica diventa necessario ridurre la velocità e generare centrifuga inclinando molto la tavola...cioè restringendo la traiettoria.
Azz... qui ti seguo meno. Intendo dire... per ridurre la velocità, puoi solo chiudere la curva più stretta, limitando il tempo in cui la tavola si trova nelle condizioni in cui accelera di più (quando è rivolta verso la linea di massima pendenza). Paradossalmente, più fai la curva stretta, più aumenta la forza centrifuga. Più aumenta la forza centrifuga, più devi mettere pressione verso il basso per far si che la lamina scavi e non derapi.
Alex wrote: Ma inclinare la tavola porta a ridurre il vincolo necessario per questo tipo di tecnica e diventa facile perderere la conduzione, perchè l'azione della gravità diventa maggiore con l'inclinazione della pista.
Qui concordo. Per questo, dico che c'è un angolo OTTIMALE di inclinazione della tavola, angolo che è miglior compromesso tra la necessità di "scavare" e quella di stringere decentemente la curva (ma non troppo per evitare che la forza centrifuga ti spari via, visto che non sei su un binario).
Ora... scavare la neve buona, è facile. Diverso è farlo quando è durissima: lì, il bilanciamento tra le forze dev'essere P-E-R-F-E-T-T-O.
Alex wrote: -L'ec invece non si oppone alla gravità e minimizza l'uso del principio di azione e reazione (anche per questo la controrotazione scompare facilmente). Questo avviene prima piegando ulteriormente le gambe e poi portando il copro dalla parte opposta del vincolo (la tavola stessa).
A questo punto il vincolo assume un altro signiificato: non è un ostacolo su cui spingere per cambiare direzione ma rappresenta un elemento di sostegno a cui aggrapparsi per rimanere in conduzione.
In questo scenario la forza che agisce sul vincolo (costituito dal contatto lamina/neve) è decisamente meno forte perchè la tavola è dietro il rider e quindi per generare centrifuga è necessario distendere con forza le gambe... come con la classica ma la differenza è la seguente :
- classica) forza sul vincolo = gravità + gambe
- ec) forza sul vincolo = gambe - gravità!
Può esser vero per la parte di curva di cui parli ("la tavola è dietro al rider", quindi parli della prima parte, dove le forze da contrastare sono bassissime anche nella tecnica classica). E' la seconda parte, che mette in difficoltà il 99.9% dei rider: quella dove il gioco si fa duro ("hard"). ;)
Su quella parte, i nostri concetti di fisica non concordano.
Puoi spiegare meglio anche quella, di parte?
Fino a qui, siamo assolutamente allineati.
Alex wrote: Come prima, su piste molto inclinate dove è necessario limitare la velocità e inclinare molto la tavola l'ec non ha particolari punti deboli , perchè non esiste l'azione della gravità sul vincolo. :wink:
Come puoi ben immaginare, non puoi non avere gravità sul vincolo, a meno di non viaggiare in linea retta con il corpo e lasciare che la tavola di passi sotto da una parte all'altra (tecnica "cross-under"). ma nell'EC, il corpo non viaggia in linea retta sulla linea di massima pendenza: segno evidente che quella lamina dev'essere comunque carica (credo sia uno dei principi della dinamica: se vuoi cambiare direzione a qualcosa che si muove di moto rettilineo uniforme, devi imprimergli una forza; il rider può imprimerla solo sulla tavola.. dunque... se cambia direzione... la forza, sulla tavola... c'è) e, vuoi per forza di gravità, vuoi per forza centrifuga (che non ci sarebbe se il corpo viaggiasse in linea retta), su quella lamina agiscono forze che devono scaricarsi in qualche modo. Parlare di assenza di gravità sul vincolo è un po' "forzoso"... ;)

P.s. me piace, 'sto confronto! Fico!
:)
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Re: board angle

Post by RicHard » Wednesday 29 July 2009, 12:45

Arnaud wrote:Sorry for the english invasion ;)

I would add that in EC technique, we always have to control the angle between the board (edge) and the slope. It's right that 90° is not possible, but 89° is also to low because reduce the grip. For example, during a frontside turn, the heel must push to reduce this angle and control grip.
See bellow.
This is also why we need "soft" boots to better control the board during the "horizontal" phase of EC turn
It's ok. My opinion is that the higher the angle is (even if 87 or 86 or 85), the worst the ability to put pressure on the edge is.
I underline that we are talking about a straight position (as in the EC).
If we talk about a bent position (as the one I put into my post), things are different because the "balance" ("baricentro"! How is it called in english?!) fall better on the edge...
I'm just saying that there's a certain optimal angle and some better position, to put pressure on an edge while carving a turn. Such combination is far from 88° angles and straight position.
This is my opinion.
:)
_RicHard
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Post by Alex » Thursday 30 July 2009, 19:19

RicHard wrote:
Alex wrote: Invece su piste estremamente inclinate anche con la tecnica classica
diventa necessario ridurre la velocità e generare centrifuga
inclinando molto la tavola...cioè restringendo la traiettoria.
Azz... qui ti seguo meno. Intendo dire... per ridurre la velocità,
puoi solo chiudere la curva più stretta, limitando il tempo in cui la
tavola si trova nelle condizioni in cui accelera di più (quando è
rivolta verso la linea di massima pendenza).
Ok...mi sono spiegato male volevo solo sottolineare che con qualsiasi tecnica, e quindi anche la classica, per girare e ridurre la velocità sfrutti sia il carico che la presa di spigolo. Quindi su piste molto inclinate, per ridurre notevolmente il raggio sei comunque obbligato ad inclinare molto la tavola.
RicHard wrote: Paradossalmente, più fai la curva stretta, più aumenta la forza
centrifuga. Più aumenta la forza centrifuga, più devi mettere
pressione verso il basso per far si che la lamina scavi e non derapi.
Dici giustamente che più fai la curva stretta più aumenta la centrifuga, ma se per contrastare la centrifuga metti altro carico rischi di generare ulteriore centrifuga. Io la vedo meglio in questo modo: maggiore è la pressione che metti sulla lamina, e maggiore è la riduzione del raggio di curvatura della tavola stessa e, in consegenza a questo, sarà anche maggiore la forza centripeta che viene generata, in quanto la forza centripeta( o -centrifuga) è inversamente proporzionale al raggio di curvatura... tutto questo è vero fin tanto che il collegamento lamina->neve non si rompe. Purtroppo il rider non può decidere come scomporre il vettore della forza che genera pressione, e come detto in precedenza, tale pressione/forza si può scomporre in due componenti: una parallela alla pista ed una verticale... aumentando la pressione aumentano entrambi i vettori. La differenza tra i due vettori è solo funzione dell'inclinazione della tavola rispetto al piano d'appoggio, e dopo soli 45 gradi inesorabilmente il vettore parallelo cresce di più di quello normale... per esempio in ambito motociclistico le 125, in virtù di un peso ridotto, percorrono una curva a velocità maggiore di una moto gp.

Io vedo 2 modi per gestire la velocità:
1 - quello che dici tu: più pressione sulla tavola = piu centrifuga
insieme ed una inclinazione della tavola tale da avere una componente
laterale sempre dentro i limiti di tenuta.
2 - come la 1 unità ad una traiettoria che consenta di ridurre il modulo della velocità, semplicemente andando in risalita.
RicHard wrote:
Alex wrote: Ma inclinare la tavola porta a ridurre il vincolo necessario per
questo tipo di tecnica e diventa facile perderere la conduzione,
perchè l'azione della gravità diventa maggiore con l'inclinazione
della pista.
Qui concordo. Per questo, dico che c'è un angolo OTTIMALE di
inclinazione della tavola, angolo che è miglior compromesso tra la
necessità di "scavare" e quella di stringere decentemente la curva (ma
non troppo per evitare che la forza centrifuga ti spari via, visto che
non sei su un binario).
Ora... scavare la neve buona, è facile. Diverso è farlo quando è
durissima: lì, il bilanciamento tra le forze dev'essere
P-E-R-F-E-T-T-O.
OK!
RicHard wrote:
Alex wrote: -L' ec invece non si oppone alla gravità e minimizza l'uso del
principio di azione e reazione (anche per questo la controrotazione
scompare facilmente). Questo avviene prima piegando ulteriormente le
gambe e poi portando il copro dalla parte opposta del vincolo (la
tavola stessa).
A questo punto il vincolo assume un altro signiificato: non è un
ostacolo su cui spingere per cambiare direzione ma rappresenta un
elemento di sostegno a cui aggrapparsi per rimanere in conduzione.
In questo scenario la forza che agisce sul vincolo (costituito dal
contatto lamina/neve) è decisamente meno forte perchè la tavola è
dietro il rider e quindi per generare centrifuga è necessario
distendere con forza le gambe... come con la classica ma la differenza
è la seguente :
- classica) forza sul vincolo = gravità + gambe
- ec) forza sul vincolo = gambe - gravità!
Può esser vero per la parte di curva di cui parli ("la tavola è dietro
al rider", quindi parli della prima parte, dove le forze da
contrastare sono bassissime anche nella tecnica classica). E' la
seconda parte, che mette in difficoltà il 99.9% dei rider: quella dove
il gioco si fa duro ("hard"). ;)
Su quella parte, i nostri concetti di fisica non concordano.
Puoi spiegare meglio anche quella, di parte?
Fino a qui, siamo assolutamente allineati.
:think: qui si fa difficile, e mi sembra di aver letto che certe cose te le spieghi solo in
maniera empirica! Ci provo... in caso di "ec", nella seconda parte di curva il rider ha la possibilità di compensare la pressione (che progressivamente aumenta man mano che la tavola dal lato passa davanti al rider) tramite il PROGRESSIVO piegamento, favorito anche da un setup morbido, che consente di passare da una posizione in cui il baricentro è distante dalla tavola fino a portarlo a ridosso della tavola stessa.
È fondamentale il fatto che la distensione avviene progressivamente nella prima metà della curva, rispetto alla tec.classica che effettua la distesione durante la transizione, scaricando sulla lamina tanta energia in poco spazio (quindi sicuramente + potenza) , e iniziando il piegamento già nella prima fase di curva. Vedo quindi nella tecnica classica una minor possibilità di poter assorbire la pressione. Ovvio che ogni cosa presenta pregi e difetti, e la minor mobilità di gambe della classica e giustificata dal tenere il centro di gravità vicino alla tavola.
Inoltre (questa è un azzardo) l'ec credo riesca a sfruttare anche il momento d' inerzia per effettuare una curva. Il fatto che nella prima fase di curva la tavola sia dietro al rider e si concluda con la tavola davanti è descrivibile come un moto rotatorio intorno alla parte superiore del rider. La prima parte della curva si esegue in progressiva distensione, e la distanza del centro di massa si allontana progressivamente dalla tavola, questo, consente di uscire da questa fase di curva con un momento di inerzia che è maggiore rispetto ad un rider con una posizione più "rannicchiata". Nella seconda fase di curva il rider effettua un progressivo piegamento, riducendo il momento di inerzia. Questo "delta" di inerzia si trasforma in velocità angolare che si contrappone all'inerzia delle traiettoria... 8O
spero che patrice, visto che è un prof. di fisica, non riesca a tradurre quest'ultima parte :)
RicHard wrote:
Alex wrote: Come prima, su piste molto inclinate dove è necessario limitare la
velocità e inclinare molto la tavola l'ec non ha particolari punti
deboli , perchè non esiste l'azione della gravità sul vincolo.
:wink:
Come puoi ben immaginare, non puoi non avere gravità sul vincolo, a
meno di non viaggiare in linea retta con il corpo e lasciare che la
tavola di passi sotto da una parte all'altra (tecnica "cross-under").
ma nell'EC, il corpo non viaggia in linea retta sulla linea di massima
pendenza: segno evidente che quella lamina dev'essere comunque carica
(credo sia uno dei principi della dinamica: se vuoi cambiare direzione
a qualcosa che si muove di moto rettilineo uniforme, devi imprimergli
una forza; il rider può imprimerla solo sulla tavola.. dunque... se
cambia direzione... la forza, sulla tavola... c'è) e, vuoi per forza
di gravità, vuoi per forza centrifuga (che non ci sarebbe se il corpo
viaggiasse in linea retta), su quella lamina agiscono forze che devono
scaricarsi in qualche modo. Parlare di assenza di gravità sul vincolo
è un po' "forzoso"... ;)
in questo caso il vincolo è dato dalla presa di spigolo e dalla sola forza impressa dal rider. Il carico sulla tavola è contrario alla gravità, ed è generato per azione/reazione quando il rider si distende col corpo verso valle. Vedo un'analogia con lo skate, quando si produce "moto" semplicemente effettuando una movimento di distensione mentre lo skate è leggermente trasversale rispetto alla direzione del moto . Questo sfruttando il solito principio di Azione e reazione col vincolo costituito dall'atrito delle ruote sull'asfalto.
RicHard wrote: P.s. me piace, 'sto confronto! Fico!
:)
si si mi sto divertendo anch'io...ma fermati o rischio il licenziamento :)
cosa ce tocca fà per tenere vivo sto forum :wink:
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