Nei miei intenti cercavo una tavola per freecarving serio, una sorta di "miglioramento" delle caratteristiche della pur buona e conosciutissima "F2 Silberpfeil" che come spesso detto comincia ad evidenziare i suoi limiti quando la velocità sale.
Il nome freecarve ovviamente andrebbe chiarito meglio, a mio parere non significa automaticamente "scalino inferiore" rispetto alle tavole race pure o tavole più facili per fare del carving, più semplicemente tavole (più o meno prestazionali e/o difficili a secondo del caso specifico) ma che non devono rendere conto alle esigenze di un'atleta impegnato in una gara specifica.
Quindi una tavola per chi non ha come obiettivo gare di slalom o gigante e che quindi deve rispondere ad una sola prerogativa: Il divertimento.
In effetti le caratteristiche di questa tavola sono abbastanza particolari, molta lamina effettiva (163cm) , piuttosto stretta (la versione I che posseggo è 18cm centro, la versione II è 19,5) raggio di sciancratura (11.2m) molto contenuto rispetto agli standard comunemente visti su tavole con questa lunghezza , la costruzione Olympic è un "upgrade" che rende la tavola più stabile, meno sensibile al chattering e dona maggior controllo e sensibilità in ogni occasione.
Ora veniamo alla "prova su neve":
Nonostante parecchi problemi personali che non sto qui a spiegare (il 2008 è stata un'annataccia ed il 2009 è cominciato se possibile peggio) sono riuscito a provarla per 3 giorni intorno a capodanno.
La prima impressione è quella di una tavola con un grip impressionante (adirittura troppo in alcune occasioni

Dopo averla "studiata" un poco con il giusto timore reverenziale, provo a spingere sull'acceleratore, la tavola è incredibilmente stabile anche quando si aumenta la velocità, la sensazione di controllo è ottima, è risulta davvero molto reattiva, facile farle fare il classico saltino in cambio lamina, me l'aspettavo forse un pochino meno rigida, ma questo è probabilmente lo scotto per averla presa così lunga e quindi adatta anche a pesi maggiore del mio.
La strana sensazione è quella di avere tra i piedi una GS "seria" ma che nel momento in cui la si butta in piega chiude come una SP, ovviamente questo aiuta a condurla anche in caso di "traffico" grazie al fatto che "gira" in minor spazio, senza dimenticare però , come scrivevo poco sopra, che la tanta lamina (ora a 90°) ed appunto la mancanza di taper rende difficoltosa la "via di fuga" quando messa sullo spigolo.
Questo ha ovviamente come contr'altare positivo la sensazione di essere davvero su di una rotaia quando in piega, porta naturalmente a vincere le leggi gravitazionali e regala "pieghe" davvero godibili.
Insomma credo di aver fatto centro, credo sia l'eventuale evoluzione di chi ama la sensazione del carving puro e della piega esasperata ma che vuole maggior controllo ed adattabilità a velocità più elevate rispetto le classiche carving machine.
La versione I ha come caratteristica proprio la larghezza ridotta, questo porta ad una maggior velocità nel cambio lamina ma obbliga ad angoli piuttosto estremi degli attacchi ed ad una minor stabilità d'equilibrio a bassa velocità ovviamente tutto questo come sempre dipende anche dallo stile del rider.
Pregi:
1) Presa di spigolo eccezionale
2) Cambio lamina velocissimo
3) Stabilità ottima anche ad andature da "Gigante"
4) Raggio contenuto tipico per gli amanti della classica piega ad "U"
Difetti:
1) Nonostante il nome (Freecarve) non è definitivamente una tavola adatta ad un "principiante" (almeno in questa misura) , attenzione al controlamina (soprattutto con lamine "di serie" senza tuning)
2) Tavola ovviamente non così "riposante" per sfruttarla a fondo necessita di perizia e gambe.
Aspetti Neutri che non posso definire né pregi né difetti:
1) Obbliga ad angoli degli attacchi piuttosto accentuati ma questo dipende dalle proprie abitudini e dalle proprie preferenze (per me, ad esempio, non è un difetto).
2) E' discretamente rigida (ovviamente per essere una freecarving) , naturalmente questo aspetto è un pro o un contro a secondo delle occasioni e del rider.
Forse per il mio peso sarebbe bastata una misura 175 ma la sete di lamina è sempre tanta e sono contento di aver preso un 179.
Conclusioni:
Insomma una ciambella con il buco davvero ben fatta d'altronde l'esperienza Donek si fa sentire.
Per ora e credo per un bel pò sarà la mia "carving machine definitiva".
P.s. perdonate la foto (non mia) ma non avuto ancora il tempo di fotografarla.
G.