trp7 wrote:ecco, aspettavo il tuo intervento!
Io invece temevo il tuo, in risposta al mio! Ahahaahahah!
Faccio il mio riassuntino, così come io ho capito le tre cose. Se è corretto quello che scrivo, stavolta chiarisco le idee a molte persone.
Cross-over: distensione sul cambio lamina (il corpo passa sopra la tavola nel momento di distensione per passare da uno spigolo all'altro), l'orientamento del busto segue la direzione della tavola (l'angolo tra spalle ed asse longitudinale della tavola rimane costante: tanto gira la tavola, tanto girano le spalle, solidali con essa).
Cross-under: piegamento sul cambio lamina, dopo il cambio, è la tavola ad allontanarsi dal corpo mentre le gambe si distendono. Man mano che la tavola continua la curva, si riporta automaticamente sotto il corpo (che richiama le gambe) fino a passargli di nuovo sotto per cambiare spigolo nel momento di massimo piegamento (che piegamento non è, visto che è la tavola a tornare sotto il busto!) e via di nuovo. Il busto segue una traiettoria rettilinea (o quasi, dipende dal raggio della tavola, dal carico, etc...), guardando verso valle, ed è la tavola a muoversi tra destra e sinistra del rider passandogli sotto, allontanandosi da una parte, tornandogli sotto, allontanandosi dall'altra, etc...
Cross-through: mistarello di entrambe le tecniche. In che modo?
Cambio come nella cross-under (cambio spigolo sul piegamento) ma le spalle seguono la tavola come nella cross-over (quindi non guardando sempre verso valle come nella cross-under).
Mi sento cuoco ed aggiungo una ricetta:
prendete una bella fetta di cross-through, aggiungete una buona quantità di rotazione, portate in ebollizione fino all'inclinazione estrema e...
...dovreste ottenere l'
Extremecarving.

Se ho detto cavolate, sappiate che non l'ho fatto ne per alcol ne per droga (non uso nessuna delle due cose): è proprio ignoranza!

Se non le ho dette... mi sa che stavolta la sintesi è piuttosto chiara e mette un po' di idee a posto.
