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Beh... tra "snowboard alpinismo" e "snowboard alpinismo estremo" c'è una bella differenza, anche solo in termini di rischio.Pantans wrote:Quello dello snowboard alpinismo estremo è un mondo che conoscevo ben poco... anzi consideravo pazzi coloro che affrontavano questa disciplina.
Dopo aver letto il libro su Marco Siffredi ( grazie Daniel81 - probabilmente il miglior freerider di sempre ora ho un rispetto enorme per queste persone che spostano ogni giorno, seppur di un cm più in là, il limite umano e che spesso, purtroppo, perdono la vita inseguendo i loro sogni.
E' davvero una tragica perdita....
Personalmente la mia tristezza ed il mio rispetto sono gli stessi identici sia per ragazzi come Siffredi (ben consapevoli anche loro dei rischi, ma con le palle quadrate) che tentano per ben due volte la discesa dall'Everest e ci lasciano le penne, sia per la povera Karine che stava affrontando una via lungi dall' essere una "gita", una via di sci ripido (anche se non estremo pardon) con settori di pendenza fino a 40°, per ottimi sciatori alpinisti.RicHard wrote:Beh... tra "snowboard alpinismo" e "snowboard alpinismo estremo" c'è una bella differenza, anche solo in termini di rischio.Pantans wrote:Quello dello snowboard alpinismo estremo è un mondo che conoscevo ben poco... anzi consideravo pazzi coloro che affrontavano questa disciplina.
Dopo aver letto il libro su Marco Siffredi ( grazie Daniel81 - probabilmente il miglior freerider di sempre ora ho un rispetto enorme per queste persone che spostano ogni giorno, seppur di un cm più in là, il limite umano e che spesso, purtroppo, perdono la vita inseguendo i loro sogni.
E' davvero una tragica perdita....
Ovvio che, nella seconda disciplina, si accettano rischi impensabili per chi pratica la prima.
Maggiore tristezza ancora, dunque, per chi davvero non se l'è andata a cercare con l'incoscienza ma era preparata/si stava preparando al meglio per affrontare quelle gite con il minor rischio...
Io non mi vergogno (anche se è una frase molto impopolare) a dire che la mia tristezza è sicuramente maggiore per chi la morte non se la va a cercare solleticandola in ogni modo.Pantans wrote: Personalmente la mia tristezza ed il mio rispetto sono gli stessi identici sia per ragazzi come Siffredi (ben consapevoli anche loro dei rischi, ma con le palle quadrate) che tentano per ben due volte la discesa dall'Everest e ci lasciano le penne, sia per la povera Karine che stava affrontando una via lungi dall' essere una "gita", una via di sci ripido (anche se non estremo pardon) con settori di pendenza fino a 40°, per ottimi sciatori alpinisti.