[quote="kurtsk8"][/quote]
Visto che il buon Kurtsk8 ha citato un po' di cavolate che ho scritto in passato,

provo a scriverne ancora, riprendendole da alcuni appunti che avevo scritto come promemoria personale riguardo tutto ciò che era possibile tentare/rammentare per fare sperimentazione sulla tavola.
Parlo di tecnica classica (o, comunque, non EC), anche se sperimentare fa bene comunque per capire gli effetti di certi movimenti sulla surfata.
Ecco qui:
• Guardare nella direzione in cui si vuole procedere: la direzione della testa influenza il corpo, quindi fissare gli ostacoli che vogliamo evitare (alberi, bordo pista, etc...) ci porta a dirigerci proprio verso di loro;
• Tenere le gambe flesse, in una posizione intermedia tra la flessione massima e l’estensione massima;
• Iniziare la distensione e contemporaneamente la rotazione verso l’interno della curva;
• Provare rotazione: braccio anteriore che anticipa verso l’interno la tavola nella sua curva (e che invita il busto a ruotare), prima poco e poi, progressivamente, sempre più, verso l’interno della curva;
• Traslazione (mettere la tavola sullo spigolo): fare attenzione a non inclinare troppo la tavola verso l’interno della curva (nè troppo poco); l’angolo ottimale di incidenza della tavola sulla neve è uno solo: passato quello, la tenuta di lamina decresce, così come se la tavola ne rimane al di sotto;
• Piegamento e distensione graduali, continui e di durata equivalente;
• Braccia equidistanti dalla neve (si tende, sbagliando, a tenere più bassa la mano interna alla curva;
• Avvertire il peso del proprio corpo su entrambe le gambe; se è la gamba anteriore a sopportare il peso maggiore durante tutta la curva, il solco lasciato dalla tavola risulterà largo in quanto la punta della tavola tenderà a chiudere una curva più stretta di quanto non tenterà di fare la coda e la coda scapperà via; premendo maggiormente la coda ad inizio curva, non si riuscirà ad incanalare correttamente la punta (tenuta compromessa, specialmente su nevi molto dure); Provare ad appensatire eccessivamente la punta e la coda per vedere cosa cambia.
• può aiutare premere maggiormente sulla gamba anteriore ad inizio curva e su quella posteriore a fine curva per poi prendere lo slancio verso la punta della lamina opposta e proseguire con questo movimento ad “8”; in altre parole: caricare ad inizio curva la parte anteriore/interna alla curva degli scarponi e poi quella posteriore/interna alla curva degli scarponi per poi proiettarsi da capo nella curva opposta.
• French VS Swiss: nello stile francese, c’è una forte indipendenza tra la parte superiore del corpo e quella inferiore; è uno stile utilizzato, per questo motivo, soprattutto in gara ma che si presta a raggi di sciancratura molto corti (cross-under). Lo stile svizzero, invece, anticipa dalle curve base a quelle avanzate il movimento delle gambe e della tavola con la rotazione del busto; è uno stile applicabile indipendentemente dal raggio di sciancratura della tavola e che consente a chi ci segue di prevedere meglio le nostre traiettorie.
FRONTSIDE:
• Corpo in linea con la direzione degli attacchi (quindi, dei piedi)
• Fare attenzione a non piegare il busto verso l’interno lasciando le gambe dritte e perpendicolari al piano della neve: questo impone alla tavola uno scarso angolo di incidenza con la neve stessa
• Il ginocchio posteriore deve premere verso l’interno della curva, quasi a separarsi dall’anteriore: non deve premervi contro, altrimenti si deteriora l’equilibrio e la possibilità di ammortizzare le sollecitazioni del terreno
BACKSIDE:
• Tenere il sedere in dentro, sulla tavola, senza “sedersi sulla toilette”; piegare gradualmente le gambe evitando di rimanere con le gambe distese e rigide;
• Per aumentare l’angolo di incidenza, alzare il braccio interno alla curva;
• Per regolare l’angolo di incidenza, provare a tenere con la mano back la lamina della tavola, nelle curve backside, afferrandola nello spazio tra i piedi
ESERCIZI:
• In piedi, sulla tavola ferma, dalla posizione neutra sulle gambe leggermente flesse, alzarsi ed abbassarsi fino a toccare il pavimento angolando bene, senza inclinare solo il busto ma bilanciando il piegamento delle gambe con quello del busto.
• Effettuare il cambio lamina in aria (ollie); esercitare l’ollie sui tratti in piano (spostare il peso esageratamente verso la coda della tavola, abbassare il braccio back, slanciarsi verso l’alto/avanti aiutandosi alzando anche le braccia)
• avvertire il cambio di surfata all’accentuarsi dei movimenti delle caviglie (esagerandoli)
• scendere dritti su una discesa con le braccia a tenere una ipotetica barra perpendicolare alla tavola, sulla punta di essa. Spostare la barra il più possibile a sinistra ed a destra (tenendola sempre perpendicolare alla tavola e parallela alla neve). Spero sia chiaro...

• Provare gli estremi di angoli (spalle, braccia, ginocchia, anche, etc…) per vedere le variazioni
• Provare, durante la curva backside, a piegare molto le gambe, quasi per sedersi sulla lamina backside o per sfiorare la neve con il sedere (la mano anteriore sfiora la neve insieme al sedere, NON PRIMA!): può essere utile per dare la misura di uno scarso piegamento delle gambe nella curva backside con conseguente mancato assorbimento delle sollecitazioni. ATTENZIONE: il sedere deve toccare la neve perchè ci si piega molto sulle gambe, non perchè le gambe sono tese e ci si butta dentro la curva! In quel caso, l'esercizio non serve a nulla e la tavola scappa via.
• Appesantire esageratamente la punta ad inizio curva (quasi per piegarla) e, a metà curva, distendere le gambe portando il peso totalmente sulla coda
• E’ possibile avere un’azione indipendente delle due gambe anche per torcere la tavola: dal backside, ad esempio, se si preme la punta del piede frontale, la punta comincia a scivolare a valle mentre la coda è ancora sulla lamina; si può tentare l’esperimento opposto, sempre per capire le variazioni.
• Per accentuare la rotazione ed essere sicuri di farla nel modo migliore, nel front, provare, oltre ad indirizzare la mano frontale all’interno , a spingere la scapola posteriore (ed il gomito) in alto/indietro
• Per accentuare la rotazione nel back, provare a portare il gomito posteriore sul ginocchio anteriore
• Per accentuare la rotazione nel front, provare a portare la mano anteriore sullo scarpone posteriore
Credo di aver detto abbastanza cavolate. Mi fermo.
Diciamo che è un tributo a kurtsk! Se l'è cercata!
