Length 161 cm, Lamina 138, Radius 9/9,5m, Nose 27,1 cm, Centre 22,3 cm, Tail 27,9
Descrizione della costruzione:
"Sandwich construction rotated asymmetric quadratic with low nose/wood core/2000 grade sintered PE"
Non è più in vendita. Se ne trova ogni tanto qualcuna su ebay o dagli amici (grazie Jax)
Questa potrebbe essere definita come la "Tavola della Discordia" per aver di fatto indirettamente generato discussioni infinite sulla possibili rinascita delle Asym e sulla loro valenza. Discussione che qui non riprendiamo. La prova se ne frega di come è tagliata la tavola, ma giudica solo come va questo attrezzo nel 2010.
Condizioni di prova: zona Le Tofane di Cortina. Neve buona e compatta.
Setting della tavola:
Passo 46 ed angoli 50/45 (da verificare perchè non me lo ricordo bene) . Gli attacchi non sono quelli originalmente venduti all'epoca che avevano la regolazione a scorrimento su piccoli tubi di metallo.
Avvertenze: La tavola era stata sviluppata per essere usata con scarponi rigidi ancora simili agli scarponi da Sci e quindi necessitava di un passo relativamente stretto. Io usavo quella più corta (PJ5.6), prima con i miei vecchi salomon da sci e poi con i raichle bianchi con linguetta rossa o verde (più morbida e più dura)
Bomber Style/Race:
La tavola predilige una conduzione in stile rabanseriano (visti anche passo ed angoli di conduzione), ma la tenuta visti i soli 139cm di lamina effettiva e la poca rigidità torsionale è veramente limitata rispetto ai moderni mezzi a nostra disposizione. Fa quasi effetto tornare a condurre con le due ginocchia incollate tra di loro.
EC:
Lasciamo perdere. Con questa potrei fare una gara con un personaggio dei fumetti su di una soft e comunque tenere meno la curva.
Cross Under:
Aahhh...qui ancora questa tavola da mooolte soddisfazioni. Il PJ è decisamente una tavola da condurre con le caviglie. Visto il raggio ridotto e la morbidezza della tavola farla curvare è facilissimo se la si mette sulla lamina utilizzando l'inclinazione della caviglia. Ottima sullo stretto, ma anche in fuoripista, dove la larghezza permette una buona galleggiabilità e gli angoli aperti una buona maneggevolezza.
Il giudizio del principiante (la mia fidanzata Manuela, che usa una f2sl159):
"Questa tavola è tutta sbullonata, toglimela subito dai piedi". Se non che non riuscivo più ad aprire gli attacchi che erano troppo stretti... Per la cronaca eravamo in mezzo alla pista ed ho dovuto darle la mia Swoard 168H con passo 50...ed alla fine della discesa mi ha chiesto se avevamo una 161 da farle provare. Purtroppo non l'avevamo quindi dovrà aspettare Zinal!!!
Giudizio finale:
Sul muro di casa mia accanto alla sorellina piccola sarà fantastica, visto che comunque la costruzione, il design e la qualità della tavola ne fanno una delle tavole più belle e riuscite della storia. Ma i 17 anni si fanno sentire e la tavola non regge più il paragone con i mezzi oggi a nostra disposizione. Salvo quando ho mal di schiena...

