Tecniche da Race -OPINIONI-

Le vostre opinioni, domande sulla tecnica, il carving estremo, e eventi

Moderators: fivat, rilliet, Arnaud, nils, Silber, Alex

User avatar
alegat
Rank 5
Rank 5
Posts: 318
Joined: Thursday 23 August 2007, 20:42
Location: Vicenza
Contact:

Post by alegat » Friday 2 October 2009, 19:19

Ragazzi.. Ringrazio tutti voi degli interventi.. però.. se fosse possibile.. mi piacerebbe tirare fuori la parte più tecnica di voi stessi, e non semplici commenti su cosa sia meglio o peggio fare..

Ovvero mi piacerebbe sapere che correzioni "Pantas" ha fatto dalla sua tecnica originale a quella attuale.. magari una descrizione precisa dei movimenti da lui corretti posso essere utili a tanti di noi..

Poi sono convinto che lo snowboard è fatto di scuole di pensiero... Io personalmente ritengo che ogni scuola ha delle sue caratteristiche positive e negative per cui degne di pieno rispetto..

Suvvia ragazzi.. vi ricordo la fantastica descrizione tecnica fatta da Kurstk8.. qualcosa che si avvicini.. :D

Per esempio chi mi spiega per bene la differenza esatta tra la tecnica di George e quella classica?!..

Grazie!!...
F2 Silberpfeil carbon 2012
F2 RS Equipe 174 2011
Rossignol da softaro circa 159
Scarponi Upz 8

codighel
Rank 5
Rank 5
Posts: 641
Joined: Sunday 17 June 2007, 19:02
Location: LOANO ITALY

Post by codighel » Friday 2 October 2009, 19:42

La differenza più evidente sta nello stare molto più arretrati e frontali,poi nel set up Che parte dagli scarponi...bloccati quasi dritti e chiusi molto bene....(rc 10 più power strap booster tirato a collo).questo costringe a lavorare di più con Le anche e col busto,e meno con Le ginoghia Che non si riescono a piegarsi...insomma tutt'altro Che comodo e facile all'inizio. Se qualcuno Mi insegna come postare una foto publico qualcosa.
KESSLER 180
KESSLER 171
APEX PLATES
VIRUS Berserker Zylon 185
F2 race titanium-TD2
-Northwave 950

User avatar
RicHard
Rank 5
Rank 5
Posts: 1801
Joined: Tuesday 16 April 2002, 14:35
Location: Italy

Post by RicHard » Saturday 3 October 2009, 9:42

Provo ad aggiungere la mia sulle principali differenze della tecnica di Rabanser rispetto a quello che mi era sempre stato insegnato.

Io non ricordo che la posizione debba essere più frontale: il busto è sempre rivolto nella direzione delle ginocchia/piedi/attacch/chiamatela come volete. :-)
La prima particolarità della tecnica insegnata(mi) da rabanser (ma qui entra in gioco quello che IO ho capito, non quello che lui ha insegnato e le due cose possono non coincidere... quindi... le scrivo con la massima cura ma anche con la massima umiltà) è l'assenza di rotazione del busto.
Dunque, niente rotazione.
Poi, altra particolarità, la spalla interna alla curva più alta di come si usa invece in tecnica classica. Uno degli esercizi era proprio alzare il braccio interno alla curva ed abbassare quello esterno.
Nella tecnica classica, invece, mi sembra che, ad esempio sulla curva front, la spalla anteriore cada un po' dentro la curva: nella tecnica di georg, quella spalla va proprio allontanata dalla neve (forse lui dice di allontanarla per far sì che rimanga allo stesso livello dell'altra, visto che noi crediamo ti tenerla allineata ed invece è sempre più bassa).

Alzare le braccia in questo modo, consente di tenere l'equilibrio sulla lamina entrando molto di più con l'anca nella curva, inclinando quindi la tavola maggiormente sullo spigolo, specialmente in back (in front è facile: si piegano le ginocchia e la tavola è sullo spigolo anche se andiamo a 3Km/h!).
Altra diversità: si carica maggiormente la coda. La filosofia che guida questo principio è che la punta, alleggerita, segue il terreno ed "invita" il resto della tavola, con il carico maggiore, a "scavarci" dentro per guadagnare tenuta.
Qui aggiungo il mio personale pensiero: se è vero che Pressione=Forza/Superficie, è anche vero quindi che la pressione esercitata da una lunghezza di lamina minore (se premo solo la coda!) dal corpo che preme solo sulla coda, è maggiore e quindi la tavola "scava" di più. Credo sia questo, il principio che sta dietro al caricare maggiormente la coda e, personalmente, lo condivido.
Per contro, mettere il peso su una lunghezza di lamina minore, potrebbe diminuire la stabilità (pensate alla stabilità che vi dà una tavola da 2metri e quella che vi darebbe una ipotetica tavola da 20cm (estremizzo per chiarire il concetto).
Ecco, credo siano queste, le differenze maggiori.

- assenza di rotazione
- spalla interna alla curva molto più alta della tecnica classica
- ingresso in curva con l'anca (entrare con l'anca, specialmente sul front, aiuta a non spezzare il busto)
- caricamento della coda
- limitato lavoro di piegamento e distensione.
Questo, quello che ricordo essere la principale differenza.
Ovviamente... prendete tutto con le dovute cautele.
La direzione non risponde di eventuali danne a cose e/o persone derivanti dalla pratica di quanto da me scritto. :lol:
_RicHard
Kessler The Alpine 168 - FTWO Speester RS Proto 179 (2012) - Burton Fire boots

User avatar
RicHard
Rank 5
Rank 5
Posts: 1801
Joined: Tuesday 16 April 2002, 14:35
Location: Italy

Post by RicHard » Saturday 3 October 2009, 9:46

Volevo aggiungere che, magari applicherò male i concetti di georg, ma io, da due anni, non ho mal di schiena, mal di schiena che avevo quando invece la tecnica era diversa. Probabilmente... sbagliavo prima e sbaglio ora, in modo diverso, ma... w gli sbagli che ti tengono la schiena a posto! :-)
Solo per dire che... non so quanto sia corretto associare certe tecniche a dolori fisici. Meglio: magari per alcuni certe tecniche possono produrre dolori maggiori e per altri meno, e viceversa. Nel senso che dipenderà da conformazione fisica, esperienze, incidenti passati, etc...
Come al solito: non c'è nulla che vada bene per tutti, dunque... sperimentareeeeeeee! :-D
_RicHard
Kessler The Alpine 168 - FTWO Speester RS Proto 179 (2012) - Burton Fire boots

User avatar
alegat
Rank 5
Rank 5
Posts: 318
Joined: Thursday 23 August 2007, 20:42
Location: Vicenza
Contact:

Post by alegat » Saturday 3 October 2009, 12:46

Grazie Richard... Direi che la tua opionione è stata pienamente esaustiva..
Quindi abbiamo capito le differenze tra la tecnica di G.R. e quella classica ad esempio... ma a parte i dolori fisici.. cosa può avere di meglio o di peggio una tecnica rispetto all'altra.. da un punto di vista concettuale, intendo..

Dopodichè..
Atleti del livello di Jasey Anderson, che tipo di tecnica utilizzano ad esempio?

Chiedo scusa, se faccio domande ma mi sembra il modo più corretto per informare noi tutti in modo direi anche costruttivo..
F2 Silberpfeil carbon 2012
F2 RS Equipe 174 2011
Rossignol da softaro circa 159
Scarponi Upz 8

User avatar
Pantans
Rank 5
Rank 5
Posts: 1060
Joined: Tuesday 29 January 2008, 21:46
Location: L' Aquila - Italy

Post by Pantans » Saturday 3 October 2009, 13:28

alegat wrote:Ragazzi.. Ringrazio tutti voi degli interventi.. però.. se fosse possibile.. mi piacerebbe tirare fuori la parte più tecnica di voi stessi, e non semplici commenti su cosa sia meglio o peggio fare..

Ovvero mi piacerebbe sapere che correzioni "Pantas" ha fatto dalla sua tecnica originale a quella attuale.. magari una descrizione precisa dei movimenti da lui corretti posso essere utili a tanti di noi..

Poi sono convinto che lo snowboard è fatto di scuole di pensiero... Io personalmente ritengo che ogni scuola ha delle sue caratteristiche positive e negative per cui degne di pieno rispetto..

Suvvia ragazzi.. vi ricordo la fantastica descrizione tecnica fatta da Kurstk8.. qualcosa che si avvicini.. :D

Per esempio chi mi spiega per bene la differenza esatta tra la tecnica di George e quella classica?!..

Grazie!!...
Ciao Alegat.
Premetto col dire che le correzioni che ognuno fa sul proprio modo di surfare dipendono, scusa il giro di parole, proprio dal... proprio modo di surfare. Durante una qualsiasi lezione/camp, il maestro guarda scendere ogni allievo e, in base agli errori di , va a lavorare su diversi aspetti. C'è chi controruota, chi usa poco le gambe e compensa di busto, chi rimane troppo frontale, chi rimane troppo chiuso ecc. Ovviamente il parametro del maestro si basa sulla tecnica che lui insegna.
Personalmente le cose che sbagliavo io e molti altri allievi erano (e sigh, spesso, ancora sono) diverse:
1) eccessiva frontalità, difficoltà a seguire l'arco di curva con la parte superiore del corpo. Significa che la tavola gira,mentre il rider tende, seppur non controruotando, a non seguire con tutto il corpo, la curva. Come fare bene il movimento lo puoi vedere sul topic con le foto sulla tecnica classica. Ho inserito un post dove indico di guardare il movimento di busto del rider che in ogni momento, tranne forse nella fase di inizio curva front (dove in entrambe le tecniche si può rimanere aperti) è SEMPRE in linea con la direzione degli attacchi. Guarda bene nella foto di fine front il busto dove è diretto. Questo significa fare un movimento SOLIDALE con l'arco di curva evitando deformazioni sia del corpo che della tavola sotto di noi che può usufruire così di tutta la lamina a disposizione.
2) eccessivo uso dell'anca. Forse dovuta all'eccesso di frontalità di cui sopra? Sinceramente, non lo so. E questo è il punto più controverso, che poi è strettamente legato al problema delle spalle parallele alla tavola o al pendio. Se usi molto l'anca le tue spalle sranno parallele al pendio, altrimenti alla tavola.
Ingresso curva d'anca vs di spalla, questo è un po' il problema.
3) eccessivo uso del busto. Sono un rider pigro :) Spesso, per non piegare le gambe vado a compensare col busto. E' per questo che quest'anno cercherò di pensare molto meno alla parte superiore del corpo ma concentrarmi di più sulle gambe. E' importante mantenere il baricentro basso nella fase critica della curva, cioè da metà in poi, ma da ciò che ho capito e sulla qual cosa mi sembra siamo daccordo tutti, sono le gambe che devono piegarsi. Volgio provare a stringere un po' il passo per facilitare il movimento.

Ecco, questi, se mi ricordo bene sono i punti che cerco sempre di correggere e migliorare, finché non mi stuferò e passerò al tiro al piattello :P
ciao
- Francesco -

Tropical Tube custom 170, F2 RS 183 World Cup, F2 Silberpfeil 172, F2 Race Titanium, Deeluxe Indy, Deeluxe Suzuka.


User avatar
Pantans
Rank 5
Rank 5
Posts: 1060
Joined: Tuesday 29 January 2008, 21:46
Location: L' Aquila - Italy

Post by Pantans » Saturday 3 October 2009, 13:44

RicHard wrote:Provo ad aggiungere la mia sulle principali differenze della tecnica di Rabanser rispetto a quello che mi era sempre stato insegnato.

Io non ricordo che la posizione debba essere più frontale: il busto è sempre rivolto nella direzione delle ginocchia/piedi/attacch/chiamatela come volete. :-)
La prima particolarità della tecnica insegnata(mi) da rabanser (ma qui entra in gioco quello che IO ho capito, non quello che lui ha insegnato e le due cose possono non coincidere... quindi... le scrivo con la massima cura ma anche con la massima umiltà) è l'assenza di rotazione del busto.
Dunque, niente rotazione.
Poi, altra particolarità, la spalla interna alla curva più alta di come si usa invece in tecnica classica. Uno degli esercizi era proprio alzare il braccio interno alla curva ed abbassare quello esterno.
Nella tecnica classica, invece, mi sembra che, ad esempio sulla curva front, la spalla anteriore cada un po' dentro la curva: nella tecnica di georg, quella spalla va proprio allontanata dalla neve (forse lui dice di allontanarla per far sì che rimanga allo stesso livello dell'altra, visto che noi crediamo ti tenerla allineata ed invece è sempre più bassa).

Alzare le braccia in questo modo, consente di tenere l'equilibrio sulla lamina entrando molto di più con l'anca nella curva, inclinando quindi la tavola maggiormente sullo spigolo, specialmente in back (in front è facile: si piegano le ginocchia e la tavola è sullo spigolo anche se andiamo a 3Km/h!).
Altra diversità: si carica maggiormente la coda. La filosofia che guida questo principio è che la punta, alleggerita, segue il terreno ed "invita" il resto della tavola, con il carico maggiore, a "scavarci" dentro per guadagnare tenuta.
Qui aggiungo il mio personale pensiero: se è vero che Pressione=Forza/Superficie, è anche vero quindi che la pressione esercitata da una lunghezza di lamina minore (se premo solo la coda!) dal corpo che preme solo sulla coda, è maggiore e quindi la tavola "scava" di più. Credo sia questo, il principio che sta dietro al caricare maggiormente la coda e, personalmente, lo condivido.
Per contro, mettere il peso su una lunghezza di lamina minore, potrebbe diminuire la stabilità (pensate alla stabilità che vi dà una tavola da 2metri e quella che vi darebbe una ipotetica tavola da 20cm (estremizzo per chiarire il concetto).
Ecco, credo siano queste, le differenze maggiori.

- assenza di rotazione
- spalla interna alla curva molto più alta della tecnica classica
- ingresso in curva con l'anca (entrare con l'anca, specialmente sul front, aiuta a non spezzare il busto)
- caricamento della coda
- limitato lavoro di piegamento e distensione.
Questo, quello che ricordo essere la principale differenza.
Ovviamente... prendete tutto con le dovute cautele.
La direzione non risponde di eventuali danne a cose e/o persone derivanti dalla pratica di quanto da me scritto. :lol:
Sulle differenze tra le due tecniche sono daccordo, ne avevamo anche parlato.
Per quanto riguarda la tua considerazione personale sulla pressione esercitata su una superficie minore potrei portare anche un'altra considerazione. Una lamina più lunga, se caricata omogeneamente dovrebbe permettere una maggiore tenuta di una più corta, concetto base. Allora perché usare solo una parte della lamina quando poi andiamo a scegliere tavole race con una lamina effettiva maggiore per guadagnare anche un solo cm? Non converebbe evitare al massimo innalzamenti di punte o deformazioni della tavola che impediscano l'uso dell'intera lamina ? Poi pongo un'altra domanda. Le famose piastre VIST e simili hanno come scopo primario a quello di distribuire meglio la forza del rider su una porzione più ampia della lamina e in maniera più omogenea, giusto? Non ti sembrano in contrasto con l'idea della pressione maggiore su una sola parte di lamina?
Ovviamente sono solo ragonamenti, può darsi pure che alla fine entrambe le tecniche abbiamo lo stesso risultato di tenuta ma le differenze vere siano su altri fattori. Ipotizzo, magari, a parità di tenuta, il caricamento della coda sia più veloce come movimento mentre un caricamento omogeneo dia maggiore controllo su nevi difficili.

Poi volevo farti una domanda. Marion Posch che tipo di tecnica predilige? Puoi darci qualche input?
Ciao
- Francesco -

Tropical Tube custom 170, F2 RS 183 World Cup, F2 Silberpfeil 172, F2 Race Titanium, Deeluxe Indy, Deeluxe Suzuka.


User avatar
alegat
Rank 5
Rank 5
Posts: 318
Joined: Thursday 23 August 2007, 20:42
Location: Vicenza
Contact:

Post by alegat » Saturday 3 October 2009, 13:56

Pantans wrote:
alegat wrote:Ragazzi.. Ringrazio tutti voi degli interventi.. però.. se fosse possibile.. mi piacerebbe tirare fuori la parte più tecnica di voi stessi, e non semplici commenti su cosa sia meglio o peggio fare..

Ovvero mi piacerebbe sapere che correzioni "Pantas" ha fatto dalla sua tecnica originale a quella attuale.. magari una descrizione precisa dei movimenti da lui corretti posso essere utili a tanti di noi..

Poi sono convinto che lo snowboard è fatto di scuole di pensiero... Io personalmente ritengo che ogni scuola ha delle sue caratteristiche positive e negative per cui degne di pieno rispetto..

Suvvia ragazzi.. vi ricordo la fantastica descrizione tecnica fatta da Kurstk8.. qualcosa che si avvicini.. :D

Per esempio chi mi spiega per bene la differenza esatta tra la tecnica di George e quella classica?!..

Grazie!!...
Ciao Alegat.
Premetto col dire che le correzioni che ognuno fa sul proprio modo di surfare dipendono, scusa il giro di parole, proprio dal... proprio modo di surfare. Durante una qualsiasi lezione/camp, il maestro guarda scendere ogni allievo e, in base agli errori di , va a lavorare su diversi aspetti. C'è chi controruota, chi usa poco le gambe e compensa di busto, chi rimane troppo frontale, chi rimane troppo chiuso ecc. Ovviamente il parametro del maestro si basa sulla tecnica che lui insegna.
Personalmente le cose che sbagliavo io e molti altri allievi erano (e sigh, spesso, ancora sono) diverse:
1) eccessiva frontalità, difficoltà a seguire l'arco di curva con la parte superiore del corpo. Significa che la tavola gira,mentre il rider tende, seppur non controruotando, a non seguire con tutto il corpo, la curva. Come fare bene il movimento lo puoi vedere sul topic con le foto sulla tecnica classica. Ho inserito un post dove indico di guardare il movimento di busto del rider che in ogni momento, tranne forse nella fase di inizio curva front (dove in entrambe le tecniche si può rimanere aperti) è SEMPRE in linea con la direzione degli attacchi. Guarda bene nella foto di fine front il busto dove è diretto. Questo significa fare un movimento SOLIDALE con l'arco di curva evitando deformazioni sia del corpo che della tavola sotto di noi che può usufruire così di tutta la lamina a disposizione.
2) eccessivo uso dell'anca. Forse dovuta all'eccesso di frontalità di cui sopra? Sinceramente, non lo so. E questo è il punto più controverso, che poi è strettamente legato al problema delle spalle parallele alla tavola o al pendio. Se usi molto l'anca le tue spalle sranno parallele al pendio, altrimenti alla tavola.
Ingresso curva d'anca vs di spalla, questo è un po' il problema.
3) eccessivo uso del busto. Sono un rider pigro :) Spesso, per non piegare le gambe vado a compensare col busto. E' per questo che quest'anno cercherò di pensare molto meno alla parte superiore del corpo ma concentrarmi di più sulle gambe. E' importante mantenere il baricentro basso nella fase critica della curva, cioè da metà in poi, ma da ciò che ho capito e sulla qual cosa mi sembra siamo daccordo tutti, sono le gambe che devono piegarsi. Volgio provare a stringere un po' il passo per facilitare il movimento.

Ecco, questi, se mi ricordo bene sono i punti che cerco sempre di correggere e migliorare, finché non mi stuferò e passerò al tiro al piattello :P
ciao
Quindi Francesco, tu prediligi più una tecnica classica, tanto per intenderci..
Cercado di tenere spalle parallele alla tavola (poco uso di anca) ed un minimo di rotazione in chiusura curva.. Oltretutto un maggior uso delle gambe, presumo in cross-over ..

Il link del post a cui fai riferimento? Sono pigro e non ciò voglia di cercarlo :lol:
F2 Silberpfeil carbon 2012
F2 RS Equipe 174 2011
Rossignol da softaro circa 159
Scarponi Upz 8

codighel
Rank 5
Rank 5
Posts: 641
Joined: Sunday 17 June 2007, 19:02
Location: LOANO ITALY

Post by codighel » Saturday 3 October 2009, 14:57

La tecnica usata da Marion Posch è quella di George.... è lui che l'ha allenata per anni
KESSLER 180
KESSLER 171
APEX PLATES
VIRUS Berserker Zylon 185
F2 race titanium-TD2
-Northwave 950

User avatar
Pantans
Rank 5
Rank 5
Posts: 1060
Joined: Tuesday 29 January 2008, 21:46
Location: L' Aquila - Italy

Post by Pantans » Saturday 3 October 2009, 15:06

alegat wrote:
Quindi Francesco, tu prediligi più una tecnica classica, tanto per intenderci..
Cercado di tenere spalle parallele alla tavola (poco uso di anca) ed un minimo di rotazione in chiusura curva.. Oltretutto un maggior uso delle gambe, presumo in cross-over ..

Il link del post a cui fai riferimento? Sono pigro e non ciò voglia di cercarlo :lol:
Si, al mometo sì.
Il post è quello di Kurtsk8 sulla tecnica classica in prima pagina, questo quà:
viewtopic.php?t=6179
[/code]
- Francesco -

Tropical Tube custom 170, F2 RS 183 World Cup, F2 Silberpfeil 172, F2 Race Titanium, Deeluxe Indy, Deeluxe Suzuka.


User avatar
RicHard
Rank 5
Rank 5
Posts: 1801
Joined: Tuesday 16 April 2002, 14:35
Location: Italy

Post by RicHard » Sunday 4 October 2009, 2:25

Pantans wrote:Per quanto riguarda la tua considerazione personale sulla pressione esercitata su una superficie minore potrei portare anche un'altra considerazione. Una lamina più lunga, se caricata omogeneamente dovrebbe permettere una maggiore tenuta di una più corta, concetto base. Allora perché usare solo una parte della lamina quando poi andiamo a scegliere tavole race con una lamina effettiva maggiore per guadagnare anche un solo cm? Non converebbe evitare al massimo innalzamenti di punte o deformazioni della tavola che impediscano l'uso dell'intera lamina ? Poi pongo un'altra domanda. Le famose piastre VIST e simili hanno come scopo primario a quello di distribuire meglio la forza del rider su una porzione più ampia della lamina e in maniera più omogenea, giusto? Non ti sembrano in contrasto con l'idea della pressione maggiore su una sola parte di lamina?
A mio parere (come secondo il tuo), in contrasto, lo sono.
Infatti ho scritto che da una parte aumenta la pressione (e quindi "la scavata"), dall'altra la stabilità. Ora, quale percentuale dedicare all'una o all'altra cosa, è da stabilire. Vero è che le due cose hanno effetti diversi e l'ideale sarebbe ottenerli entrambi (scavare molto con un appoggio di lamina più lungo), ma... la fisica è fisica, e si deve scegliere.
Pantans wrote:Ovviamente sono solo ragonamenti, può darsi pure che alla fine entrambe le tecniche abbiamo lo stesso risultato di tenuta ma le differenze vere siano su altri fattori. Ipotizzo, magari, a parità di tenuta, il caricamento della coda sia più veloce come movimento mentre un caricamento omogeneo dia maggiore controllo su nevi difficili.
Concordo. Proviamo solo a ragionare e... forse, le cose stanno proprio come hai scritto.
Una lamina più corta, sicuramente dà più problemi di stabilità su nevi più irregolari.
Pantans wrote: Poi volevo farti una domanda. Marion Posch che tipo di tecnica predilige? Puoi darci qualche input?
Ciao
Guarda, ti hanno già detto che era allenata da Georg (l'ha detto anche lei a me).
Aggiungo però che, per quanto ho visto (dal mio punto di vista), quella che usava lei sembrava un compromesso tra le due tecniche (georg/classica).
C'è anche da dire che, quando ho preso lezione con lei, mi ha detto "ti avevo visto nei giorni scorsi scendere, mentre ero nell'ovovia, ed avevo visto che avevi una buona impostazione".
La mia impostazione è quella di Georg.
_RicHard
Kessler The Alpine 168 - FTWO Speester RS Proto 179 (2012) - Burton Fire boots

User avatar
alegat
Rank 5
Rank 5
Posts: 318
Joined: Thursday 23 August 2007, 20:42
Location: Vicenza
Contact:

Post by alegat » Sunday 4 October 2009, 17:04

Altri atleti di livello che tipo di tecnica utilizzano?.. Quella classica oppure una comunque e sempre personalizzata?
F2 Silberpfeil carbon 2012
F2 RS Equipe 174 2011
Rossignol da softaro circa 159
Scarponi Upz 8

User avatar
kurtsk8
Rank 5
Rank 5
Posts: 2681
Joined: Saturday 30 December 2006, 10:44

Post by kurtsk8 » Sunday 4 October 2009, 17:09

ognuno personalizza la tecnica che applica sia che sia la classica italica o austriaca o di selva :wink:
gli atleti ma anche tu e anche io
"I miei sci sbattono, vibrano, sbandano. Io no."

codighel
Rank 5
Rank 5
Posts: 641
Joined: Sunday 17 June 2007, 19:02
Location: LOANO ITALY

Post by codighel » Sunday 4 October 2009, 19:29

come da richiesta ...posto qualcosa di recente....(ho capito come si fà)

questo è una buona aprossimazione di un front con la tecnica RACE
Attachments
3963941434_7bb5be8456_m[1].jpg
3963941434_7bb5be8456_m[1].jpg (10.62 KiB) Viewed 6336 times
KESSLER 180
KESSLER 171
APEX PLATES
VIRUS Berserker Zylon 185
F2 race titanium-TD2
-Northwave 950

codighel
Rank 5
Rank 5
Posts: 641
Joined: Sunday 17 June 2007, 19:02
Location: LOANO ITALY

Post by codighel » Sunday 4 October 2009, 19:33

segue un discreto back.... :wink:
Attachments
3963945748_4d667fd517_m[1].jpg
3963945748_4d667fd517_m[1].jpg (7.35 KiB) Viewed 6331 times
KESSLER 180
KESSLER 171
APEX PLATES
VIRUS Berserker Zylon 185
F2 race titanium-TD2
-Northwave 950

Locked