esercizietti
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esercizietti
ciao.
esistono un buon numero di esercizietti atti a migliorare la carvata
alcuni in base alla tecnica altre volte più generali
alcuni specifici per una parte del corpo altri più distribuiti
e ogni esercizio può essere fatto per gradi
l filmati (1,2) di snowytom ne contengono qualcuno
per tenere alta la spalla interna alla curva alzare il braccio interno o appoggiare la mano al bacino stile peter-pan (o anforetta).
per piegare le gambe toccare con la mano esterna prima il ginocchio posteriore,poi quello anteriore,poi la lamina esterna della tavola.
so che ne sapete di più voi
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alcuni in base alla tecnica altre volte più generali
alcuni specifici per una parte del corpo altri più distribuiti
e ogni esercizio può essere fatto per gradi
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per tenere alta la spalla interna alla curva alzare il braccio interno o appoggiare la mano al bacino stile peter-pan (o anforetta).
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"I miei sci sbattono, vibrano, sbandano. Io no."
- QuattroAnte
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- Alex
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bravo kurt...argomento interessante, perchè spesso per imparare la perfetta esecuzione di un movimento complesso è necessario trovare un sistema, quasi fosse un trucchetto che porti all'esecuzione di quel gesto articolato tramite un movimento semplicissimo!
Per la tecnica classica credo che esistano parecchi stratagemmi, come l'azare il braccio relativo alla curva che si vuole eseguire... purtroppo per il carving estremo c'è pochissimo, e spesso gli esercizi sono molto differenti da quelli per la tecnica classica!
L'ultimo che mi è stato insegnato...la fonte è Arnaud, e che funziona in modo incredibile , serve per completare correttamente la rotazione del busto in front, e consiste nel scendere in front (sempre col busto eretto) toccando la neve prima col braccio relativo alla spalla "avanti" cercando di spingere la spalla posteriore indietro, quasi per farle evitare la neve...in questo modo si arriva col busto parallelo alla neve e tutto il corpo avvitandosi permette di condurre il front in maniera pulitissima. Il problema nasce dal fatto che spesso si pensa di essere col busto parallelo alla neve quando in realtà non lo è assolutamente, e la corrretta posizione evita che il corpo carichi troppo la punta, che ad inclinazioni estreme porterebbe al classico chattering! c'è una certa analogia con la tecnica d'anca ..in quanto se il busto non dovesse ruotare, la spalla indietro che evita la neve sarebbe proprio qulla interna alla curva.
Una volta che il movimento è stato assimilato, allora si potrà tornare a scendere in frontside toccando la neve prima con il braccio relativo alla spalla posteriore, tanto il busto farà il movimento corretto
Sarebbe bello produrre un catalogo di esercizi per le diverse tecniche!
Per la tecnica classica credo che esistano parecchi stratagemmi, come l'azare il braccio relativo alla curva che si vuole eseguire... purtroppo per il carving estremo c'è pochissimo, e spesso gli esercizi sono molto differenti da quelli per la tecnica classica!
L'ultimo che mi è stato insegnato...la fonte è Arnaud, e che funziona in modo incredibile , serve per completare correttamente la rotazione del busto in front, e consiste nel scendere in front (sempre col busto eretto) toccando la neve prima col braccio relativo alla spalla "avanti" cercando di spingere la spalla posteriore indietro, quasi per farle evitare la neve...in questo modo si arriva col busto parallelo alla neve e tutto il corpo avvitandosi permette di condurre il front in maniera pulitissima. Il problema nasce dal fatto che spesso si pensa di essere col busto parallelo alla neve quando in realtà non lo è assolutamente, e la corrretta posizione evita che il corpo carichi troppo la punta, che ad inclinazioni estreme porterebbe al classico chattering! c'è una certa analogia con la tecnica d'anca ..in quanto se il busto non dovesse ruotare, la spalla indietro che evita la neve sarebbe proprio qulla interna alla curva.
Una volta che il movimento è stato assimilato, allora si potrà tornare a scendere in frontside toccando la neve prima con il braccio relativo alla spalla posteriore, tanto il busto farà il movimento corretto
Sarebbe bello produrre un catalogo di esercizi per le diverse tecniche!
Swoard PRO 168M 00001, 3G 168H
F2 Race Titanium
UPZ RC10, UPZ ATB
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UPZ RC10, UPZ ATB
tratto da ho capito perché ....
RicHardRicHard wrote:Un altro esercizio è (non scherzavo) tenere le braccia lontane dalla neve. Praticamente, il braccio interno alla curva (proprio quello che vorresti toccasse la neve) devi alzarlo più dell'altro.
POI (solo POI), quando avrai acquisito le giuste posizioni, le braccia le metterai in gioco di nuovo.
Immagina di avere un bastone posato orizzontalmente sulla parte posteriore del collo, con le braccia a tenerlo (tipo crocifisso), e di volerlo tenere durante la discesa sempre parallelo al piano della neve...
Spero si capisca...
"I miei sci sbattono, vibrano, sbandano. Io no."
Re: esercizietti
kurtsk8 wrote:ciao.
esistono un buon numero di esercizietti atti a migliorare la carvata
alcuni in base alla tecnica altre volte più generali
alcuni specifici per una parte del corpo altri più distribuiti
e ogni esercizio può essere fatto per gradi
l filmati (1,2) di snowytom ne contengono qualcuno
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per piegare le gambe toccare con la mano esterna prima il ginocchio posteriore,poi quello anteriore,poi la lamina esterna della tavola.
so che ne sapete di più voi
Pietro
... sciare in pista è come nuotare in piscina, sciare in fuoripista è come farlo in mare aperto ...
... sciare in pista è come nuotare in piscina, sciare in fuoripista è come farlo in mare aperto ...
sempre tratto da Ho capito Perché... a più voci
Dado wrote:un ottimo esercizio può essere a inizio curva, tu sei regular quindi in back con la mano destra ti tocchi la spalla sinistra, in front mano sinistra spalla destra, cosi facendo tendi anche automaticamente ad abbassare leggermente la spalla per l' inserimento in curva...
Gentelman wrote:questo discorso della spalla bassa in entrata curva è un'argomento sul quale ci sono diverse visioni...
E comunque quel movimento aiuta soprattutto a non controruotare....
RicHard wrote:Va bene, va bene... intanto aiuta a non contro-ruotare...
Però... come dici... non troppo bassa, quella spalla, eh?!
"I miei sci sbattono, vibrano, sbandano. Io no."
da Dolori alle tibie
....Premere sul lato dello scarpone e non sulla parte frontale come si è portati a fare ....
"I miei sci sbattono, vibrano, sbandano. Io no."
[quote="kurtsk8"][/quote]
Visto che il buon Kurtsk8 ha citato un po' di cavolate che ho scritto in passato, provo a scriverne ancora, riprendendole da alcuni appunti che avevo scritto come promemoria personale riguardo tutto ciò che era possibile tentare/rammentare per fare sperimentazione sulla tavola.
Parlo di tecnica classica (o, comunque, non EC), anche se sperimentare fa bene comunque per capire gli effetti di certi movimenti sulla surfata.
Ecco qui:
• Guardare nella direzione in cui si vuole procedere: la direzione della testa influenza il corpo, quindi fissare gli ostacoli che vogliamo evitare (alberi, bordo pista, etc...) ci porta a dirigerci proprio verso di loro;
• Tenere le gambe flesse, in una posizione intermedia tra la flessione massima e l’estensione massima;
• Iniziare la distensione e contemporaneamente la rotazione verso l’interno della curva;
• Provare rotazione: braccio anteriore che anticipa verso l’interno la tavola nella sua curva (e che invita il busto a ruotare), prima poco e poi, progressivamente, sempre più, verso l’interno della curva;
• Traslazione (mettere la tavola sullo spigolo): fare attenzione a non inclinare troppo la tavola verso l’interno della curva (nè troppo poco); l’angolo ottimale di incidenza della tavola sulla neve è uno solo: passato quello, la tenuta di lamina decresce, così come se la tavola ne rimane al di sotto;
• Piegamento e distensione graduali, continui e di durata equivalente;
• Braccia equidistanti dalla neve (si tende, sbagliando, a tenere più bassa la mano interna alla curva;
• Avvertire il peso del proprio corpo su entrambe le gambe; se è la gamba anteriore a sopportare il peso maggiore durante tutta la curva, il solco lasciato dalla tavola risulterà largo in quanto la punta della tavola tenderà a chiudere una curva più stretta di quanto non tenterà di fare la coda e la coda scapperà via; premendo maggiormente la coda ad inizio curva, non si riuscirà ad incanalare correttamente la punta (tenuta compromessa, specialmente su nevi molto dure); Provare ad appensatire eccessivamente la punta e la coda per vedere cosa cambia.
• può aiutare premere maggiormente sulla gamba anteriore ad inizio curva e su quella posteriore a fine curva per poi prendere lo slancio verso la punta della lamina opposta e proseguire con questo movimento ad “8”; in altre parole: caricare ad inizio curva la parte anteriore/interna alla curva degli scarponi e poi quella posteriore/interna alla curva degli scarponi per poi proiettarsi da capo nella curva opposta.
• French VS Swiss: nello stile francese, c’è una forte indipendenza tra la parte superiore del corpo e quella inferiore; è uno stile utilizzato, per questo motivo, soprattutto in gara ma che si presta a raggi di sciancratura molto corti (cross-under). Lo stile svizzero, invece, anticipa dalle curve base a quelle avanzate il movimento delle gambe e della tavola con la rotazione del busto; è uno stile applicabile indipendentemente dal raggio di sciancratura della tavola e che consente a chi ci segue di prevedere meglio le nostre traiettorie.
FRONTSIDE:
• Corpo in linea con la direzione degli attacchi (quindi, dei piedi)
• Fare attenzione a non piegare il busto verso l’interno lasciando le gambe dritte e perpendicolari al piano della neve: questo impone alla tavola uno scarso angolo di incidenza con la neve stessa
• Il ginocchio posteriore deve premere verso l’interno della curva, quasi a separarsi dall’anteriore: non deve premervi contro, altrimenti si deteriora l’equilibrio e la possibilità di ammortizzare le sollecitazioni del terreno
BACKSIDE:
• Tenere il sedere in dentro, sulla tavola, senza “sedersi sulla toilette”; piegare gradualmente le gambe evitando di rimanere con le gambe distese e rigide;
• Per aumentare l’angolo di incidenza, alzare il braccio interno alla curva;
• Per regolare l’angolo di incidenza, provare a tenere con la mano back la lamina della tavola, nelle curve backside, afferrandola nello spazio tra i piedi
ESERCIZI:
• In piedi, sulla tavola ferma, dalla posizione neutra sulle gambe leggermente flesse, alzarsi ed abbassarsi fino a toccare il pavimento angolando bene, senza inclinare solo il busto ma bilanciando il piegamento delle gambe con quello del busto.
• Effettuare il cambio lamina in aria (ollie); esercitare l’ollie sui tratti in piano (spostare il peso esageratamente verso la coda della tavola, abbassare il braccio back, slanciarsi verso l’alto/avanti aiutandosi alzando anche le braccia)
• avvertire il cambio di surfata all’accentuarsi dei movimenti delle caviglie (esagerandoli)
• scendere dritti su una discesa con le braccia a tenere una ipotetica barra perpendicolare alla tavola, sulla punta di essa. Spostare la barra il più possibile a sinistra ed a destra (tenendola sempre perpendicolare alla tavola e parallela alla neve). Spero sia chiaro...
• Provare gli estremi di angoli (spalle, braccia, ginocchia, anche, etc…) per vedere le variazioni
• Provare, durante la curva backside, a piegare molto le gambe, quasi per sedersi sulla lamina backside o per sfiorare la neve con il sedere (la mano anteriore sfiora la neve insieme al sedere, NON PRIMA!): può essere utile per dare la misura di uno scarso piegamento delle gambe nella curva backside con conseguente mancato assorbimento delle sollecitazioni. ATTENZIONE: il sedere deve toccare la neve perchè ci si piega molto sulle gambe, non perchè le gambe sono tese e ci si butta dentro la curva! In quel caso, l'esercizio non serve a nulla e la tavola scappa via.
• Appesantire esageratamente la punta ad inizio curva (quasi per piegarla) e, a metà curva, distendere le gambe portando il peso totalmente sulla coda
• E’ possibile avere un’azione indipendente delle due gambe anche per torcere la tavola: dal backside, ad esempio, se si preme la punta del piede frontale, la punta comincia a scivolare a valle mentre la coda è ancora sulla lamina; si può tentare l’esperimento opposto, sempre per capire le variazioni.
• Per accentuare la rotazione ed essere sicuri di farla nel modo migliore, nel front, provare, oltre ad indirizzare la mano frontale all’interno , a spingere la scapola posteriore (ed il gomito) in alto/indietro
• Per accentuare la rotazione nel back, provare a portare il gomito posteriore sul ginocchio anteriore
• Per accentuare la rotazione nel front, provare a portare la mano anteriore sullo scarpone posteriore
Credo di aver detto abbastanza cavolate. Mi fermo.
Diciamo che è un tributo a kurtsk! Se l'è cercata!
Visto che il buon Kurtsk8 ha citato un po' di cavolate che ho scritto in passato, provo a scriverne ancora, riprendendole da alcuni appunti che avevo scritto come promemoria personale riguardo tutto ciò che era possibile tentare/rammentare per fare sperimentazione sulla tavola.
Parlo di tecnica classica (o, comunque, non EC), anche se sperimentare fa bene comunque per capire gli effetti di certi movimenti sulla surfata.
Ecco qui:
• Guardare nella direzione in cui si vuole procedere: la direzione della testa influenza il corpo, quindi fissare gli ostacoli che vogliamo evitare (alberi, bordo pista, etc...) ci porta a dirigerci proprio verso di loro;
• Tenere le gambe flesse, in una posizione intermedia tra la flessione massima e l’estensione massima;
• Iniziare la distensione e contemporaneamente la rotazione verso l’interno della curva;
• Provare rotazione: braccio anteriore che anticipa verso l’interno la tavola nella sua curva (e che invita il busto a ruotare), prima poco e poi, progressivamente, sempre più, verso l’interno della curva;
• Traslazione (mettere la tavola sullo spigolo): fare attenzione a non inclinare troppo la tavola verso l’interno della curva (nè troppo poco); l’angolo ottimale di incidenza della tavola sulla neve è uno solo: passato quello, la tenuta di lamina decresce, così come se la tavola ne rimane al di sotto;
• Piegamento e distensione graduali, continui e di durata equivalente;
• Braccia equidistanti dalla neve (si tende, sbagliando, a tenere più bassa la mano interna alla curva;
• Avvertire il peso del proprio corpo su entrambe le gambe; se è la gamba anteriore a sopportare il peso maggiore durante tutta la curva, il solco lasciato dalla tavola risulterà largo in quanto la punta della tavola tenderà a chiudere una curva più stretta di quanto non tenterà di fare la coda e la coda scapperà via; premendo maggiormente la coda ad inizio curva, non si riuscirà ad incanalare correttamente la punta (tenuta compromessa, specialmente su nevi molto dure); Provare ad appensatire eccessivamente la punta e la coda per vedere cosa cambia.
• può aiutare premere maggiormente sulla gamba anteriore ad inizio curva e su quella posteriore a fine curva per poi prendere lo slancio verso la punta della lamina opposta e proseguire con questo movimento ad “8”; in altre parole: caricare ad inizio curva la parte anteriore/interna alla curva degli scarponi e poi quella posteriore/interna alla curva degli scarponi per poi proiettarsi da capo nella curva opposta.
• French VS Swiss: nello stile francese, c’è una forte indipendenza tra la parte superiore del corpo e quella inferiore; è uno stile utilizzato, per questo motivo, soprattutto in gara ma che si presta a raggi di sciancratura molto corti (cross-under). Lo stile svizzero, invece, anticipa dalle curve base a quelle avanzate il movimento delle gambe e della tavola con la rotazione del busto; è uno stile applicabile indipendentemente dal raggio di sciancratura della tavola e che consente a chi ci segue di prevedere meglio le nostre traiettorie.
FRONTSIDE:
• Corpo in linea con la direzione degli attacchi (quindi, dei piedi)
• Fare attenzione a non piegare il busto verso l’interno lasciando le gambe dritte e perpendicolari al piano della neve: questo impone alla tavola uno scarso angolo di incidenza con la neve stessa
• Il ginocchio posteriore deve premere verso l’interno della curva, quasi a separarsi dall’anteriore: non deve premervi contro, altrimenti si deteriora l’equilibrio e la possibilità di ammortizzare le sollecitazioni del terreno
BACKSIDE:
• Tenere il sedere in dentro, sulla tavola, senza “sedersi sulla toilette”; piegare gradualmente le gambe evitando di rimanere con le gambe distese e rigide;
• Per aumentare l’angolo di incidenza, alzare il braccio interno alla curva;
• Per regolare l’angolo di incidenza, provare a tenere con la mano back la lamina della tavola, nelle curve backside, afferrandola nello spazio tra i piedi
ESERCIZI:
• In piedi, sulla tavola ferma, dalla posizione neutra sulle gambe leggermente flesse, alzarsi ed abbassarsi fino a toccare il pavimento angolando bene, senza inclinare solo il busto ma bilanciando il piegamento delle gambe con quello del busto.
• Effettuare il cambio lamina in aria (ollie); esercitare l’ollie sui tratti in piano (spostare il peso esageratamente verso la coda della tavola, abbassare il braccio back, slanciarsi verso l’alto/avanti aiutandosi alzando anche le braccia)
• avvertire il cambio di surfata all’accentuarsi dei movimenti delle caviglie (esagerandoli)
• scendere dritti su una discesa con le braccia a tenere una ipotetica barra perpendicolare alla tavola, sulla punta di essa. Spostare la barra il più possibile a sinistra ed a destra (tenendola sempre perpendicolare alla tavola e parallela alla neve). Spero sia chiaro...
• Provare gli estremi di angoli (spalle, braccia, ginocchia, anche, etc…) per vedere le variazioni
• Provare, durante la curva backside, a piegare molto le gambe, quasi per sedersi sulla lamina backside o per sfiorare la neve con il sedere (la mano anteriore sfiora la neve insieme al sedere, NON PRIMA!): può essere utile per dare la misura di uno scarso piegamento delle gambe nella curva backside con conseguente mancato assorbimento delle sollecitazioni. ATTENZIONE: il sedere deve toccare la neve perchè ci si piega molto sulle gambe, non perchè le gambe sono tese e ci si butta dentro la curva! In quel caso, l'esercizio non serve a nulla e la tavola scappa via.
• Appesantire esageratamente la punta ad inizio curva (quasi per piegarla) e, a metà curva, distendere le gambe portando il peso totalmente sulla coda
• E’ possibile avere un’azione indipendente delle due gambe anche per torcere la tavola: dal backside, ad esempio, se si preme la punta del piede frontale, la punta comincia a scivolare a valle mentre la coda è ancora sulla lamina; si può tentare l’esperimento opposto, sempre per capire le variazioni.
• Per accentuare la rotazione ed essere sicuri di farla nel modo migliore, nel front, provare, oltre ad indirizzare la mano frontale all’interno , a spingere la scapola posteriore (ed il gomito) in alto/indietro
• Per accentuare la rotazione nel back, provare a portare il gomito posteriore sul ginocchio anteriore
• Per accentuare la rotazione nel front, provare a portare la mano anteriore sullo scarpone posteriore
Credo di aver detto abbastanza cavolate. Mi fermo.
Diciamo che è un tributo a kurtsk! Se l'è cercata!
_RicHard
Kessler The Alpine 168 - FTWO Speester RS Proto 179 (2012) - Burton Fire boots
Kessler The Alpine 168 - FTWO Speester RS Proto 179 (2012) - Burton Fire boots
Grazie Alex e Arnaud per questo prezioso "puntatore" di cose da tenere a mente. Ieri ero in Bondone ed ho provato ad applicare il consiglio.Alex wrote:...
L'ultimo che mi è stato insegnato...la fonte è Arnaud, e che funziona in modo incredibile , serve per completare correttamente la rotazione del busto in front, e consiste nel scendere in front (sempre col busto eretto) toccando la neve prima col braccio relativo alla spalla "avanti" cercando di spingere la spalla posteriore indietro, quasi per farle evitare la neve.....
OTTIMO! Ho così capito che c'è ancora un bel po' di gradi di rotazione prima di arrivare ad avere il busto posizionato "giusto". Ed il cercare di evitare la neve con la spalla dietro aiuto anche a non peggiorare l'attuale semi-lussazione che non vuole saperne di lasciarmi.
Breve report dal Bondone: neve ottima, di stile invernale. Nel pomeriggio però è anche uscito il ghiaccio sottostante ed il tempo si è guastato.
Oggi siamo scesi dalla montagna sotto una nevicata che ha imbiancato anche la strada. Temperatura stamane -4. L'inverno è arrivato?
Un saluto a tutti.
Alessandro - Extreme Carver wannabe
https://goo.gl/photos/WV43HYunDf9xEFcRA
https://goo.gl/photos/WV43HYunDf9xEFcRA
Visto che hai dato l'idea originale e che dai sempre un contributo prezioso alla comunità, se riuscissi a fare un sunto dei consigli + una lista dei vari link video, poi te lo metto tra i thread Sticky permanenti in cima al Forum in Italiano...kurtsk8 wrote: io vorrei vedere il promemoria originale
comunque grazie ce n'è per tutti i gusti
sta rubrica sta venendo su bene
biont , Pantans , &RYU e Daniel81 voi che avete assorbito di più elargite abbondantemente
Francesco Swoard (1G175M 3G175M020 e 168H054),Wingergun205,Shaman193,TTubeS1/174GS,F2 (RS183'08 e'06/Lancelot/Slbpfl),Virus (Hurric./Dragon),Pogo (Hardc./Imp.),Burton (FP/Speed/PJ/CustomX),WildDuckFantasy, Duret168, OxygenProton168GS