Anni ed anni fa, quando gli sci (anche da gara) erano dritti quasi come pali, lo snowboard e le sue sciancrature rappresentavano qualcosa di "diverso". Qualche anno dopo... ecco l'idea geniale ed innovativa (ma lo era davvero, dal momento che sulle tavole esisteva già da anni?) che rivoluzionò il mondo dello sci: la sciancratura! Arrivarono i cosiddetti "sci da carving" e tutto ciò che c'era prima venne buttato nel secchio.
Alla faccia della rivoluzione: chissà da quanti anni lo snow aveva già abbracciato la sciancratura pronunciata...
Passano altri anni e... sulle tavole si affaccia un'idea nuova: il camber DIverso. A volte INverso, a volte misto, a volte standard.
Passa ancora qualche anno e... PAFF... anche sullo sci ecco comparire i primi camber strani, ognuno con la sua destinazione d'uso. Anche quest'anno, i migliori marchi di sci hanno una linea con camber DIverso da quello standard.
Grande innovazione, no? Peccato che... la Kessler adotta camber DIversi da molti anni ed altri produttori di snowboard l'hanno seguita da un sacco di tempo.
Benvenuti, PER ULTIMI, anche ai produttori di sci.
Facile, così, no? Un occhio al mondo dello snowboard e... quando c'è qualcosa di fico... si copia.

Cmq... non potrebbe essere altrimenti: l'abbinamento tra sciancrature a raggi variabili e camber specifici offre le migliori caratteristiche di surfata (o sciata) associate alla miglior personalizzabilità della surfata (o sciata) stessa.
Per fare un po' di chiarezza, una sintesi (personale):
- una tavola con camber inverso (inverso, non misto!) ha tenuta peggiore su nevi dure, peggiore a velocità alte e peggiore ad inclinazioni forti ma... offre una migliore maneggevolezza/manovrabilità e miglior galleggiamento in neve fresca; è un camber che trova il suo principale utilizzo in soft (fuoripista, tricks. etc)
- una tavola con camber standard ha buona tenuta per conduzione su nevi dure ma è meno maneggevole a basse velocità e con nevi più morbide; il camber standard, proprio per la caratteristica di mettere maggior pressione in punta e coda, tende inoltre a mordere la neve quando la tavola è messa molto sullo spigolo facendo chiudere specialmente alla punta un raggio di curva più stretto di quello che segue il resto della tavola, rischiando di produrre imperfezioni nella conduzione.
- una tavola con camber misto (standard in centro ed inverso in punta e coda, quindi con rocker marcato) tende ad avere solo pregi.
1) quando la tavola è di poco sullo spigolo, la tavola si comporta QUASI come una tavola a camber inverso; la punta e la coda non premono molto sulla neve e rendendo la tavola più maneggevole (è come se si avesse una tavola più corta e quindi con un braccio di leva sulla neve più corto). La lamina effettiva risulta più corta ma questo non è un problema per la tenuta perchè generalmente a scarsa inclinazione corrisponde scarsa forza centrifuga.
2) quando la tavola è piatta sulla neve, la punta rialzata agevola il galleggiamento della tavola stessa (SIMILE al camber inverso)
3) quando la tavola è messa sullo spigolo in modo marcato, tutta la lamina tocca la neve e aumenta drasticamente la tenuta EVITANDO il problema della punta che morde troppo la neve. La punta (e la coda) entrano in gioco gradualmente, man mano che l'inclinazione (e quindi le forze) aumenta (quando cioè è necessario entrare in gioco) producendo un'incisività più graduale e graduabile dal rider.
4) le tavole a camber misto hanno anche raggio variabile: questo consente al rider di variare il raggio di curva semplicemente spostando il peso verso la punta (che ha generalmente raggio più corto) o verso la coda (che ha generalmente raggio più ampio). Il raggio più ampio in coda (ed il taper) consentono di non rimanere incollati nella curva alla fine della stessa, agevolando lo svincolo per la curva successiva.
In sintesi: il camber misto rende una tavola assai più polivalente di una tavola a camber standard. L'idea è geniale: più tavole nella stessa tavola.
Per funzionare, però, dev'essere associata alla giusta miscela di raggi ed alla giusta tecnologia anti-torsione.
Di qui il genio di Kessler che, per primo, anni fa, ha intuito (e realizzato) le sue tavole con KST (Kessler Shaping Technology): il KST era composto proprio da questi tre elementi. Camber, raggi variabili e tecnologie anti-torsione.
Il risultato di questa scoperta è nella storia della gare di snowboard alpino: 2/3 tavole Kessler su ogni podio in ogni gara importante.
Sulla traccia di Kessler, altri produttori hanno adottato tecnologie simili e si cominciano a vedere dunque altre tavole sui podi.
Ed ora... anche gli sci... dopo anni... ci arrivano!
Come sempre.
Sarà così sbagliato essere appassionati ed orgogliosi di appartenere ad una nicchia davvero ridotta di sportivi (gli hardbooter), considerato che sulle tavole alpine è sempre stata sviluppata l'avanguardia della tecnologia?
