Ho anche scritto che decidi tu se imprimerla tutta all'atto dell'atterraggio o diluirla ammortizzando (se atterri a gambe rigide, la forza la perdi tutta lì).Alex wrote:>>E se l'obiettivo non è la velocità ma la tenuta?
La (3) nega la (1) ...sostieni che al momento dell'atterraggio l'angolo non è estremo quindi non ti serve più tenuta... magari ti servirà dopo ma l'energia è stata già spesa per fare il salto![]()
Non prendere solo quello che ti fa comodo, delle mie parole, eh?!

Lo dico perchè so che non lo fai mai, sia chiaro, dunque... ti prego di non farlo neanche ora.

E ancora: se carichi molto all'atterraggio e sei già sullo spigolo (infatti atterri sullo spigolo), la tavola flette di più e, il momento in cui la tenuta ti serve, arriva prima perchè la curva è più stretta.
Perchè mi parli di race quando il mio discorso era sul carving? E' ovvio che saltare come un grillo, perdendo il contatto con il terreno, non aiuta nel computo dei secondi. Non parlavo di race; infatti ho scritto: "E se l'obiettivo non è la velocità ma la tenuta?"Alex wrote: (2) anche in ambito race si tenta di tenere il centro di massa basso e ad una distanza costante dal terreno, infatti non si esegue un pura cross-over ma una cross-through
( http://www.bomberonline.com//articles/cross_over.cfm ) si cerca cioè di fare una semi distensione in modo da velocizzare il cambio ma senza modificare (in modo eccessivo) la posizione del centro di massa... effettuare un salto va contro questo principio!
Secondo tentativo di trascurare una parte del mio post...Aleeeeex...

Cosa ti fa affermare questo? Se sei centrato, il problema è ridotto...Alex wrote: 4) ok è una ripetizione, sottolineavo solo il fatto che è più facile rimanere bilanciati e distribuire il giusto carico sulla lamina senza saltare!
A chi lo dici... ma non ci riesco per via delle mie gambe di burro.Alex wrote: Tutto questo perchè io vorrei saper saltare ma non ci riesco a causa del mio grande centro di massa
