hard gass wrote:H2O wrote:
mi permetto di osservare.....forse ora siamo un po' troppo sul "paletto" ..... e QUI l'unica cosa che fa la differenza è il cronometro! ..... tutto il resto diventa filosofia .....

Hai perfettamente ragione H20, spero di aver ben compreso la tua osservazione,il tempo migliore è il risultato di una gara vincente.
ma al di la della filosofia, fare il tempo dentro un tracciato è fondamentalmente capire il tracciato facendo per prima cosa una ricognizione del tracciato.
E' li che uno arriva a capire le traiettorie più giuste nell'interpretare la gara in modo vincente.
Mi spiego meglio non è detto che arrivare dritti sul palo facendo traiettorie dirette sia la formula più giusta anche perchè dopo 4 o 5 pali diretti uno sistematicamente esce, ma sta nell'interpretazione della diagonale unita al momento X su dove curvare. Il tempo è nulla senza il controllo del mezzo, ho visto tanti atleti che si buttano nei tracciati con la voglia di spakkare tutti i pali ma il 90% delle volte si va troppo diretti sul palo e si esce perchè magari non si ha il recupero dei minimi errori.

Si, si, si, nessun dubbio, tutto chiaro il discorso (e ovvio) in merito agli argomenti che entrano in gioco in un tracciato di gara (ricognizione, analisi, tattica, tecnica, preparazione atletica, materiali, con anche un pizzico di coincidenza, casualità, fortuna.....).... ma proprio per il fatto che entrano in gioco molte componenti mi sembra estremamente riduttivo generalizzare o sintetizzare un discorso "tecnico" in poche righe, come in precedenza hai scritto...
"Mi permetto di puntualizzare una cosa: non è il paletto che indica dove fare la curva, ma bensì il punto X che rispetto all'inclinazione della pista, sarà, rispetto al paletto all'incirca distante poco più o poco meno di un metro e sempre all'esterno del punto tracciato(paletto) e comunque sopra di esso così da passare sempre sotto al palo mai di lato perchè si rischia di arrivare troppo dritti sul palo senza fare la diagonale.
Quindi il ritmo usciti dal cancelletto sarà: spinta sul cancelletto, diagonale, cambio lamina sul punto X diagonale incontro del paletto, diagonale, cambio lamina sul punto X diagonale incontro del paletto, diagonale, andando avanti finchè non arriveremo all'arrivo."
Poi, personalmente, soprattutto in campo agonistico, non mi sento di considerare un'unica tecnica (o meglio un unico modo di andare), come assoluta, infallibile e perfetta (come mi sembra di leggere)...perchè in gara, o in un tracciato obbligato, è l'atleta che fa il miglior tempo che è vincente...e se vince tanto, è anche quello che probabilmente sta adottando la tecnica migliore...
Tornando al "paletto", a parte un possibile e valido utilizzo a fini didattici, lo considero fondamentalmente applicato ad un tracciato di gara con tutte le componenti e considerazioni tipiche dell'agonismo.
Un saluto.
Pietro