Come funzionano le piastre?
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Ma scusate, sul ragionamento del raggio singolo ed accelerazione a fine curva, etc. Posto una tavola con raggio singolo, coda più larga della punta e pendenza ripida, e dato per assodato che in uscita di curva tale tipologia di tavola accelera. Ora il controllo della velocità non lo ottengo aumentando l'inclinazione o peggio posticipando il cambio lamina ma semmai il contrario, anticipo la curva successiva nel momento in cui ho esaurito la fase di carico/pressione sulla lamina sulla quale sto percorrendo la curva, se posticipo l'inversione ottengo l'effetto opposto: la lamina è ormai scarica, ho velocità che non controllo più e perdo la coda slaidando.
Distinguiamo quando si scherza da quando si parla sul serio. Ti parlo seriamente. Non provo altre tavole semplicemente perchè non mi interessa, non perchè non riconosca che possono o siano migliori della mia, ci mancherebbe. Non mi interessa perchè con la mia:Claudio69 wrote:Me lo chiedevo solo perchè escludi a priori le altre tavole avendole provate solo anni e anni orsono.... bohhhh non lo capisco!Albarei wrote:Asimmetrici parecchi, simmetriche hard due volte e parecchi anni orsono (forse nel 1996), una Nidecker Proto ed una Scott. Simmetriche soft ho uan Salomon Speed 55, una Goove in carbonio ed un'antica GNU 185 da polvere.Claudio69 wrote:P.S. Domandina per Albarei: hai mai provato altre tavole?
Io non ho mai provato una Swoard, mi piace molto la tecnica classica (con tutti gli errori che senz'altro farò - torsioni, controtorsioni ecc. ecc.) ma non escludo a priori che non mi piacerà fare EC
quindi non capisco tutte sta foga per queste asimmetriche
1) mi diverto
2) per l'utilizzo che ne faccio va benissimo
3) perchè non mi interessano per nulla, e le evito accuratamente, le piste pendenti e ghiacciate (ed il PJ non va assolutamente bene per questo scopo)
4) perchè non mi interessano velocità elevate e curvoni ampi
5) perchè va bene nei canali ripidi in neve fresca
la medesima Swoard oltre a non averla mai provata non ho il benchè minimo stimolo a provarla e se si presentasse l'occasione risponderei, no grazie.
Ho riportato qui il discorso dell'altro topic perchè erano chiamate in causa le piastre...jax wrote:Peccato che si vada sempre OT, qui si parava di piastre.
Non facciamoci spaventare dai leggeri off-topic, altrimenti non si riesce a fare alcun discorso visto che nel mondo dello snowboard tutto è legato (raggi, piastre, tecnica, materiali, etc...).

Come dicevo, dipende da cosa intendi per stabilità. Non si può dire "quella tavola è più stabile", perchè una sl, su porte da sl, è più stabile di una gigante (che, per fare quelle stesse porte, deve slidare perdendo stabilità!).jax wrote: Prese due tavole coeve che sfruttano le stesse tecnologie in modo appropriato secondo le rispettive necessità , una lunga che chiameremo L e una corta che chiameremo C non avranno le stesse caratteristiche di maneggevolezza o stabilità.
L sarà più stabile e con più tenuta.
C sarà più maneggevole e con meno tenuta.
A meno che io, tanto per essere strano, dia una forma ad L in modo che possa essere più maneggevole possibile ed una a C per essere più stabile possibile.
Così avrei due tavole che fanno male il loro lavoro.
Di qui, l'equivoco: cosa si intende per stabilità?
Se intendi stabilità alle alte velocità andando di piatto, sicuramente sì.
Se intendi stabilità su curve più veloci di raggio più ampio, sicuramente sì.
Se intendi "stabilità su terreni meno fresati (o più irregolari), sicuramente sì.
Ma su raggi corti, una "slalom" è più stabile di una "gigante".
In ogni caso, la mia domanda "chi l'ha detto che maggior stabilità significa minor maneggevolezza" era rivolta ad Albarei che aveva fatto questa equivalenza a proposito delle nuove tavole (facendo capire, magari ho capito male io, che sulle tavole di nuova concezione avevano migliorato la stabilità penalizzando la maneggevolezza, cosa che non è per me vera e che, seguendo il tuo discorso, sarebbe vera per le tavole moderne quanto per quelle vecchie, dunque non sposerebbe l'idea dell'affermazione originale che mi sembrava voler denigrare le tavole moderne a favore di quelle vecchie).

Spero di essere stato più chiaro...
Vedi... la tua affermazione capita proprio "a fagiolo" relativamente ad un discorso che facemmo in un altro post: se mi perdoni la battuta, la Kessler l'ho comprata anche rinunciando a trasferte di due giorni (per me molto dispendiose in termini economici) al nordjax wrote: Beato te che hai avuto occasione di provare tanto materiale e che ti puoi permettere un Kessler.


Se sono una capra... è colpa mia.

Insomma... ho pagato tanto una tavola e... mi ha pure fatto perdere ogni alibi! Mi sa che non ho fatto una scelta azzeccata!


Altrettanto a te.jax wrote: Comunque bel discorso.
E' sempre bello, potersi confrontare anche sui pipponi mentali... soprattutto quando non si può ancora fare altro per mancanza della bianca signora. Tra un po'... la smettiamo di parlare e... ci si diverte!

Un saluto.
_RicHard
Kessler The Alpine 168 - FTWO Speester RS Proto 179 (2012) - Burton Fire boots
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Ok, capito.Albarei wrote: Ciao, buona parte del mio discorso viene meno perchè non avevo capito cosa debba intendersi per decamber (come avrai letto pensavo si intendesse la mancanza di ponte, il quale invece c'è).

Uhmmm... mi sembra funzioni al contrario: una tavola con taper (quindi che non stringe la curva) a fine curva rallenta meno di una tavola con coda più larga, dunque puoi permetterti di avere velocità meno sostenuta per la totalità dell'andatura.Albarei wrote: Per il resto, io preferisco di gran lunga una tavola larga in coda e meno larga in punta perchè, anche a basse velocità o su piste con medio bassa pendenza o su nevi morbide, in uscita di curva accelera e mi permette di sdraiarmi(si far per dire) nella curva successiva. Invece dalla spiegazione che ti ringrazio di avermi fornito, punta larga/coda stretta e taper smorzano quest'attitudine. Quindi devi avere sempre una velocità sostenuta e su pendenze adeguate per poter curvare con parecchia inclinazione, e tavole lunghe quindi stabili alle alte velocità.
Una tavola dalla coda larga, visto che tale tavola chiude la curva perdendo molta velocità, ti obblica ad avere una velocità maggiore prima per non rimanere fermo quando poi carichi la coda e chiudi la curva.
C'è qualcosa che mi sfugge...

_RicHard
Kessler The Alpine 168 - FTWO Speester RS Proto 179 (2012) - Burton Fire boots
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Con la coda larga, verso fine curva, quando il corpo trasla, sull'asse longitudinale della tavola, il peso verso la coda, la tavola accelera ed in quel momento distendi e cambi lamina portando il peso del corpo verso la punta della tavola sulla lamina opposta nella nuova direzione.RicHard wrote:Una tavola dalla coda larga, visto che tale tavola chiude la curva perdendo molta velocità, ti obblica ad avere una velocità maggiore prima per non rimanere fermo quando poi carichi la coda e chiudi la curva.
C'è qualcosa che mi sfugge...
O perlomeno, a me riesce così, con gli asimmetrici funziona bene, non su piste pendenti e ghiacciate, come peraltro ho scritto sopra, che evito accuratamente (spiegato il perchè anche di questo)

Certo! Io ho scritto quello che ho scritto perchè tu hai scrittoPantans wrote: Ma questo avviene anche con i raggi singoli. Con la mia tavola mono raggio , a parità di velocità e pendenza decido il raggio di curva dando maggiore o minore inclinazione (ovviamente in un range di raggi, non è che una sl mi gira come una gs).
E per quanto riguarda il ritardo nel cambio lamina...non si può farlo lo stesso con una tavola a raggio singolo?
"Entrambi i fattori in un tracciato di gara sono un aiuto importante, ma per un utilizzo speedcarve, magari su piste difficili, dove la chiusura delle curve e il controllo di velocità sono fondamentali... come si fa?", lasciando intendere che i raggi multipli penalizzavano la cosa fino a farti chiedere come era possibile controllare la velocità! Per quello, ti ho scritto che il controllo ce l'hai esattamente come ce l'hai con le tavole vecchie, con l'aggiunta della possibilità di variare il raggio anche avanzando o arretrando il peso.

Spiegato benissimo!Pantans wrote: La vera novità, se ho capito bene, è che con il raggio multiplo, nell'ultima fase di curva la tavola non rallenta (se a bassa velocità, non inchioda), ma anzi accelera e tenda a chiudere meno le curve rispetto ad una mono raggio.
Questo perché il raggio maggiore sopperisce al piegamento della tavola che naturalmente tenderebbe a schiacciare il raggio in quella fase di curva (spero di essermi spiegato)

Magari lo ottieni spostando il peso verso avanti.Pantans wrote: Mi chiedevo però se questo non fosse controproducente su piste difficili in un utilizzo non race, dove magari un "aiutino" nella fase critica della curva potrebbe essere più utile di una tavola che esce dalla curva a tutta velocità![]()
O magari è vero che potrebbe essere un aiutino in alcune circostanze ma... anche un handicap in altre (pensa se hai poca velocità e l'arretramento su una tavola senza taper ti inchioda e te la fa tornare in salita accorciando il raggio).

Non esiste una tavola (o una tecnologia) che va bene per tutto: esiste una tavola (o una tecnologia) che va bene per più cose di quante non ne faccia bene un'altra.

Chiedo scusa, avevo letto proprio male io...Pantans wrote:Aspetta, non ho detto questo nel mio post![]()
Ho detto al contrario che Scaricando la coda si rischia di cadere.


Dipende da cosa ti piace fare e da come sai portare la tavola...Pantans wrote: Ma se nel caricare la coda ti ritrovi un raggio maggiore, che quindi non aiuta a chiudere le curve, ma anzi accelera...ritorniamo al discorso di prima... ti aiuta su piste ripide?
Le piste ripide le puoi affrontare ritardando il cambio lamina, stringendo la curva come puoi, o... affrontandole con tavole dal raggio più corto.
Altrimenti... potrei dirti che per il freecarving su piste NON ripide, una tavola col taper ti fa perdere meno velocità... dunque è meglio.

Ripeto: non esiste lo strumento "definitivo". Esiste qualcosa che va meglio di qualcos'altro per la tua esigenza.
Le piastre (e qui rientro in topic) servono a qualcosa... ma penalizzano in altro. Come sempre... DIPENDE!

Un saluto.
_RicHard
Kessler The Alpine 168 - FTWO Speester RS Proto 179 (2012) - Burton Fire boots
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E direi proprio di no.Albarei wrote:Ma scusate, sul ragionamento del raggio singolo ed accelerazione a fine curva, etc. Posto una tavola con raggio singolo, coda più larga della punta e pendenza ripida, e dato per assodato che in uscita di curva tale tipologia di tavola accelera. Ora il controllo della velocità non lo ottengo aumentando l'inclinazione o peggio posticipando il cambio lamina ma semmai il contrario, anticipo la curva successiva nel momento in cui ho esaurito la fase di carico/pressione sulla lamina sulla quale sto percorrendo la curva, se posticipo l'inversione ottengo l'effetto opposto: la lamina è ormai scarica, ho velocità che non controllo più e perdo la coda slaidando.

La velocità la perdi finchè la tavola gira (per una legge fisica). Ne è prova che, se tu continui a girare senza cambiare lamina, ti fermi.

Se tu cambi lamina prima, la velocità non la perdi. Vogliamo estremizzare? Prova a cambiare lamina velocemente appena superi la linea di massima pendenza, per poi ricambiarla appena la superi, per poi ricambiarla appena la superi... e vediamo dopo quanto sei nell'iperspazio, su una nera!

_RicHard
Kessler The Alpine 168 - FTWO Speester RS Proto 179 (2012) - Burton Fire boots
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La piastra Koreana è asimmetrica.
Interesting design. Binding+Plates design. These are prototype images. Will be available first week of November in Korea. Once it is available, more info. will be revealed.
Sliding mechanism on front / Fixed on rear
Fixed foot angles (54/48) for goofy or regular but customizable by request.
No cants for TDs but works for F2s type cants/lifts.
One can put whole bindings on top of that plates. (The inventor claimed that he designed it that way to reduce weight of the plates system)
Weight: 1.7 kg (3.75 lbs)
Material: Duralumin 7000 for plates and Stainless for axis and brackets
Height from Deck: 25 mm (1 inch)
Interesting design. Binding+Plates design. These are prototype images. Will be available first week of November in Korea. Once it is available, more info. will be revealed.
Sliding mechanism on front / Fixed on rear
Fixed foot angles (54/48) for goofy or regular but customizable by request.
No cants for TDs but works for F2s type cants/lifts.
One can put whole bindings on top of that plates. (The inventor claimed that he designed it that way to reduce weight of the plates system)
Weight: 1.7 kg (3.75 lbs)
Material: Duralumin 7000 for plates and Stainless for axis and brackets
Height from Deck: 25 mm (1 inch)
www.carvers.it
Ma infatti non perdo velocità ma ne acquisisco. Però converrai che ad un certo punto esaurisco la pressione sulla lamina che consente di mantenere stabile la tavola nella direzione di curva ed al culmine della pressione distendo e cambio lamina mantenendo velocità e stabilità. Considera poi che, con la mia tavola, i raggi di curva lunghi te li puoi dimenticare. Quindi curve rapide a breve/medio raggio ed in tal modo mantieni una velocità, medio/bassa, costantemente controllata e la tavola stabile e ribadisco su medie pendenze non su piste nere. Il tuo ragionamento è senz'altro giusto ma applicabile a curve a largo raggio e velocità conseguenti.RicHard wrote:E direi proprio di no.Albarei wrote:Ma scusate, sul ragionamento del raggio singolo ed accelerazione a fine curva, etc. Posto una tavola con raggio singolo, coda più larga della punta e pendenza ripida, e dato per assodato che in uscita di curva tale tipologia di tavola accelera. Ora il controllo della velocità non lo ottengo aumentando l'inclinazione o peggio posticipando il cambio lamina ma semmai il contrario, anticipo la curva successiva nel momento in cui ho esaurito la fase di carico/pressione sulla lamina sulla quale sto percorrendo la curva, se posticipo l'inversione ottengo l'effetto opposto: la lamina è ormai scarica, ho velocità che non controllo più e perdo la coda slaidando.
La velocità la perdi finchè la tavola gira (per una legge fisica). Ne è prova che, se tu continui a girare senza cambiare lamina, ti fermi.
Se tu cambi lamina prima, la velocità non la perdi.

- QuattroAnte
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Ma quindi, anche se mi sono un po perso nel seguirvi, tecnicamente le piastre hanno un senso solo su certi tipi di costruzione? Ovvero taper e decamber in primis?
Sempre e comunque pupillo di EMI
Swoard 168H
Factory Prime 7.3 200s "Radetzky"
Factory Prime 7.8 200s "Eisenhower"
Northwave .350 modded & head stratos + accs
Swoard 168H
Factory Prime 7.3 200s "Radetzky"
Factory Prime 7.8 200s "Eisenhower"
Northwave .350 modded & head stratos + accs
jax wrote:La piastra Koreana è asimmetrica.
Interesting design. Binding+Plates design. These are prototype images. Will be available first week of November in Korea. Once it is available, more info. will be revealed.
Sliding mechanism on front / Fixed on rear
Fixed foot angles (54/48) for goofy or regular but customizable by request.
No cants for TDs but works for F2s type cants/lifts.
One can put whole bindings on top of that plates. (The inventor claimed that he designed it that way to reduce weight of the plates system)
Weight: 1.7 kg (3.75 lbs)
Material: Duralumin 7000 for plates and Stainless for axis and brackets
Height from Deck: 25 mm (1 inch)




non te lo dico più

Starai scherzando, lo hanno anche scritto che te le danno differenti goofy e regular.Claudio69 wrote:Lo si vede chiaro ma la funzionalità è totalmente simmetrica in quanto il punto di contatto con la tavola e identico sia nell'anteriore che nel posteriore.jax wrote:La piastra Koreana è asimmetrica
