H2O wrote:Emi, ecco la mia risposta:
1) Ci sono vari modelli piu o meno leggeri......e tu mi vorresti dire che su una tavola senti la differenza di +o- 100g di un attacco ?
- erano parecchi piu' pesanti di un attacco soft leggero (chissà come mai ora li hanno alleggeriti di molto); la differenza la senti in salita, quando ti porti in spalla la tavola, e dopo 1 ora tanti 100 gr (bastoncini/pala/sonda/acqua, ecc,ecc) li senti!
2) Non sono d'accordo , ti devi puntare in front........chiudilo tu col tric e trac il tradizionale attacco soft in neve molto alta.....
- in neve alta, puntandoti in front, l'attacco si riempie di neve (prende neve dal davanti), il piede entra a fatica (ostacolato) e lo spoiler idem; si fa, si fa ma è proprio in quei momenti (stanchezza/fatica/altitudine) che tiri gli accidenti; ci sono anche situazioni dove devi stare obbligatoriamente sulla tavola altrimenti i piedi sprofondano, la tavola deve stare di piatto, devi agganciare delicatamente il piede anteriore e poi il posteriore: col Flow se lo scarpone non è inserito perfettamente lo spoiler non sale o sale a fatica mentre col tradizionale puoi provvisoriamente agganciare velocemente un solo strap/caviglia (anche con neve sotto l'atttacco) e sei a posto, successivamente ti puoi sistemare.
3) I tratti sul duro in itinerari fuori pista dovrebbero essere minimi....., in fuori pista ci vado quando so che ha appena fatto il powder......non quando è tanto che non nevica e so che c'è solo ghiaccio......e se penso che ci possa essere anche il ghiaccio la coda di rondine non dovrei nemmeno usarla....
- beh, probabilmente ti sei perso tanti aspetti del fuoripista; il fuoripista prevede mille variabili condizioni di neve e pendio date dai cambiamenti climatici: polvere, accumuli ventati, crosta, nevi trasformate, ghiaccio, sale grosso, firn....non hai mai sciato sul firn? ... è uno spettacolo!
- perchè non dovresti nemmeno usare la coda di rondine sul ghiaccio? Pensi anche tu che sia solo una tavola da powder? Errato!
Le tavole a coda di rondine hanno lamine effettive lunghe (almeno 140 cm e fino a 150 la Pogo Shaman)...tenuta sul duro....ed anche raggi mediamente di 12/13 metri....tenuta su tutta la superficie della tavole sui lunghi traversi anche ghiacciati (confort e rigore direzionale)
4) La coda di rondine con l'attacco hard è una mostruosità che non avrei mai pensato potesse essere partorita da qualche mente......
- Le code di rondine vengono in gran parte utilizzate con attacco hard al fine di avere precisione, tanto è che solo pochi espressamente indicate (larghe al centro piu' di 24,5/25) per utilizzo con soft; con lamine effettive di 140/150 col soft ti distruggi le caviglie e le dita dei piedi; qualcuno (pochi, francesi) utilizza i nuovi FLow (il mod.FR piu' rigido), qualcuno (pochissimi) i soft step-in ma la tendenza (gare di snowboard alpinismo/guide alpine) è proprio l'utilizzo dello scarpone da scialpinismo superleggero (Scarpa F1 o F3/Dynafit/Garmont), e attacco leggero tipo Race Titanium/Carve Rs/Burton race o Ibex (pratico, leggero preciso e veloce da agganciare); lo scarpone da scialpinismo è leggero, compatto (no ingombri), ha aderenza (suola in vibram=sicurezza), è ramponabile velocemente (con attacco automatico), consente utilizzo di scietti leggeri per salire o ciaspole con aggancio automatico, è comodo (scarpette termoformabili) ed utilizzabile in walk-mode anche per surfare nella polvere; questo settaggio sta anche prendendo piede tra gli utilizzatori delle splitboard, a scapito del settaggio soft, è preciso nella trasmissione (nei lunghi traversi cio' da maggiore confort al piede e ai polpacci....hai presente le dita dei piedi/polpacci/caviglie col soft nei lunghi traversi?...ed a fine giornata fa la differenza!
Ok, mi sembra tutto!
Ci vediamo a Zinal.
